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Ancona – Il cacciot prodotto nel carcere di Barcaglione di Ancona, presentato per la prima volta al mercato di Falconara per l’iniziativa Campagna Amica di Coldiretti, è diventato un gioco da ragazzi.

La mattina del 22 settembre, all’interno del carcere di Ancona, è stato allestito lo stand “Fatoria Barcaglione”, che permette a 60 detenuti di produrre formaggio con latte di 20 pecore, olio da 300 olive coltivate e miele di oliva. alberi. 30 celle.

La libertà vigilata è una possibilità per molti detenuti incarcerati a Barcaglione, una delle due carceri di Ancona. Un altro è Montacuto, un progetto simile lanciato lo scorso anno.

Dietro il bancone dello stand Falconaresi ha trovato Antonio Carletti, imprenditore agricolo, presidente della Federpensanati Coldiretti Ancona e responsabile dell’orto sociale del carcere. Insieme a lui, in un prossimo futuro, uno dei detenuti di Barcaglione inizierà a lavorare nella fattoria.

Il consulente commerciale Clemente Rossi li ha accolti in piazza e ha detto: “Grazie a Coldiretti, i visitatori del mercato del giovedì possono provare i prodotti dell’azienda agricola Barcaglione, formaggio, burro e miele a filiera cortissima perché proviene dalle nostre colline. Regione Soprattutto, – ha spiegato Rossi – con questa realtà ci permette di presentare l’iniziativa, che sosteniamo fortemente perché unisce la qualità del prodotto con una grande iniziativa sociale.

Grazie a questo progetto, i lavoratori detenuti hanno l’opportunità di ritrovare fiducia nelle proprie capacità, imparare una professione e connettersi con le persone.

“La Fattoria Barcaglione può produrre 800 varietà di caciota e da sette a otto centimetri di olio ogni anno”, spiega Carletti, “quest’anno le arnie ci hanno permesso di raccogliere 4,5 centimetri di miele”. Falconara ha risposto bene nella prima giornata, il che fa ben sperare per futuri incontri.

«Questo tipo di attività – riflette la direttrice Manuela Ceresani – mira a dare ai detenuti la possibilità di formarsi e lavorare per il reinserimento sociale. Possono uscire con misure alternative, sfruttare questa opportunità di lavoro, lavorare in azienda o diventare un’impresa agricola per entrare nel sociale.Sono attività terapeutiche – continua Ceresani – Un detenuto può e ci è utile guardare, vedere come si comporta la persona e qual è il desiderio di entrarci. Non è solo di uscirne l’aria fresca, ma anche per trascorrere il tempo in modo costruttivo.

Il mercato Coldiretti Campagna Amica, che permette di acquistare prodotti in piccola serie realizzati a marzo, sarà disponibile tutti i giovedì in piazza Mazzini da settembre 2021, una volta che i venditori ambulanti del mercato del cibo arriveranno anche in piazza Catalani.

“Durante la settimana saremo anche al mercato dorico di Ancona”, ha detto Sauro Marozzi, agronomo carcerario e ideatore del progetto. Il progetto, in corso dal 2014 nel carcere di Barcaglione e la sua continuazione, è una promessa di successo. “Ogni giorno, 6 o 7 detenuti si prendono cura del giardino”, ha detto Marozzi.

“Fuori dalle celle, alla luce del sole, ci sono uliveti e animali, latticini e attrezzature per l’estrazione dell’olio d’oliva. Il giardinaggio comunitario è un’attività ricreativa divertente, alternativa al tempo libero, al calcio o al tempo libero, collegati volontariamente. Dalla semina alla coltivazione di un pianta Fino a quando non si prendono cura: in questo modo, i detenuti hanno l’opportunità di connettersi con la vita fuori dalla cella, che continua nonostante tutto. Un vento di libertà, che le scompiglia i capelli mentre il vento lascia lo slum.

“I prodotti raccolti vengono distribuiti gratuitamente ai detenuti che partecipano al progetto”, spiega l’agronomo. Forte interesse, criminali, queste due ore in modo diverso dal solito, in attesa di respirare – per chi può – la vera libertà, di fuggire dal buio delle celle verso una nuova vita. Qualche ora di vento.

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