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16.11.2022- 08.30 – L’aumento dei prezzi dell’energia e l’incertezza del panorama geopolitico che hanno segnato un periodo storico influiranno sul benessere dell’economia regionale. Ecco da dove provengono i datiRinnovamento economico A Trieste il crollo dell’economia del Friuli Venezia Giulia della Banca d’Italia è stato presentato ieri da Marco Martella, direttore di filiale, Giacinto Micucci, vicedirettore e dal dottor Achille Puggioni, ricercatore del dipartimento di analisi e ricerche economiche.
Mentre la crescita economica è positiva nella prima metà del 2022, le aspettative per la seconda metà dell’anno sono meno rosee e meno ottimistiche, principalmente a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia.
Il quadro complessivo mostra un aumento di 6 punti percentuali dell’economia locale nella prima metà del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, in linea con la tendenza nazionale. I settori con l’impatto più positivo sono l’edilizia e sono servizi. Al contrario, l’industria sta affrontando maggiori difficoltà, con l’aumento dei prezzi dell’energia e problemi di approvvigionamento di materiali sempre più pressanti.
In effetti, l’industria, in particolare le industrie speciali come la siderurgia, è in realtà il settore di attività più colpito dall’aumento dei costi. Nonostante le statistiche, i risultati operativi per il 2022 sono ancora ampiamente positivi, secondo le stime delle aziende che hanno partecipato all’indagine. Trasferendo gli aumenti di prezzo sui prezzi dei prodotti finiti e sui consumatori, le imprese sono riuscite a mantenere la loro redditività. Nell’ultimo bollettino della Banca Centrale Europea (BCE), si stima che la transizione dell’inflazione dai costi di produzione ai prezzi finali avvenga a un ritmo anormalmente rapido rispetto al passato, impiegando in media sei mesi.
Nei primi nove mesi del 2022, le aziende si concentreranno non solo sull’aumento dei prezzi ma anche sul cambio o rinegoziazione dei fornitori, tra le altre strategie implementate per affrontare i costi, mentre i prossimi sei mesi si concentreranno sull’autoproduzione utilizzando fonti energetiche rinnovabili. Legare il meno possibile all’aumento dei costi dell’energia, principalmente fotovoltaica.
Il Direttore dell’Ufficio Marco Martella, il Vice Direttore Giacinto Micucci e il Dott. Achille Puggioni
Guardando i dati relativi alle società, il valore delle esportazioni è aumentato del +27,3%. Uno è un dato di fatto e il secondo dipende per almeno due quarti dalla dinamica della crescita dei prezzi.
I settori delle costruzioni e dei servizi sono stati il traino della prima metà dell’anno. In particolare, il settore delle costruzioni ha risentito positivamente dell’incentivo fiscale con un +14,3 per cento di ore lavorate. Le transazioni di mercato si sono intensificate ei prezzi degli immobili e delle abitazioni sono aumentati. Voti di priorità per il settore del turismo e dei servizi di trasporto. Il Porto di Trieste ha registrato nei primi tre trimestri un aumento del 5% delle merci movimentate, oltre a un aumento dei co-container e dei ro-ro. Bene anche il turismo, con le visite che tornano ai livelli pre-Covid nella prima metà dell’anno e le superano in estate.
Buon risultato anche nel mercato del lavoro. Infatti, se già nella seconda metà del 2021 c’è una ripresa sul fronte occupazionale, la prima metà del 2022 supererà i livelli pre-pandemia (+5,2 per cento rispetto al 2021). Anche il divario di genere si sta riducendo. Infine, i consumi reali delle famiglie tornano a crescere nel 2022, ma registrano un rallentamento legato all’incertezza del ciclo e all’aumento dei prezzi. I prestiti bancari alle famiglie sono aumentati nella prima metà dell’anno, soprattutto per i mutui legati all’acquisto di abitazioni. Infine, ha accelerato la crescita dei prestiti al settore privato non finanziario, in particolare alle imprese.
[n.p]
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