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Le testimonianze dal vivo tornano alla memoria dell’incontro con Tatiana Buksi e Lydia Maksimowicz. Dopo le restrizioni imposte dalla fase acuta dell’epidemia, la storia e la memoria immediata sono ancora una volta alla base di un evento in Toscana organizzato per le scuole il 27 gennaio, una giornata del ricordo, da non dimenticare. Vittime di deportazioni e carcerazioni, tra cui ebrei, dissidenti politici, rom e sindi, disabili, comunità Lgbtqia+, prigionieri militari.

Più di 400 ragazzi e ragazze partecipanti accorrono al Cinema La Compania di Firenze, mentre altre categorie prendono parte alla trasmissione. L’edizione 2023 dell’incontro si chiama “Memoria contro l’indifferenza” ed è organizzata in collaborazione con il Museo dello Spostamento e della Resistenza – Luoghi della Memoria della Toscana, l’Osservatorio Astrofisico INAF Orketri, l’Ente Scolastico Regionale della Toscana e il Sistema delle Fondazioni Toscane. Giovanni Sì, Piano regionale per l’autonomia giovanile.

Si muove attraverso diverse linee di evidenza, a cominciare da Tatiana, deportata ad Auschwitz all’età di sei anni insieme alla sorella Andra, alla cugina più giovane e alla loro madre, e “una bambina che non sapeva cosa fosse”. Come quello. “. Odiare”, sfuggito agli esperimenti di Mengele. Oltre agli ospiti che tornano dal palco per lo spettacolo, ci saranno interventi a distanza, contributi musicali, tracce video.

“Chiudere gli occhi è insieme pericoloso e peccaminoso – ha affermato il Presidente Eugenio Gianni – per questo dobbiamo lottare contro l’indifferenza: l’indifferenza di ieri e di oggi. contro i dissidenti e gli oppositori politici.Ma come disse una volta Lilian Segre, invece di ascoltare tutte le finestre e le porte socchiuse del quartiere, il silenzio dei dolenti feriva di più prima i ghettizzati e poi i raccoglitori.

“Con questa edizione dell’incontro – spiega Alessandra Nardini, consulente per l’educazione e la cultura della memoria – rinnoviamo il nostro impegno per conservare e diffondere la memoria, a partire dalle scuole. L’opportunità di avere finalmente una casa per chi vive nella paura è abilitante e preziosa poiché diventa sempre più raro. Ascoltare in prima persona l’esperienza dell’Olocausto e di altre persecuzioni causate dal nazifascismo è per le giovani generazioni. È importante sapere cosa è successo. Devi conoscere davvero la storia, così come resistere ai tentativi di revisionismo e la negazione. Voci, musica, video svelano i tanti volti della violenza cieca e spietata dei regimi nazista e fascista. Perché bisogna sapere, perché ciò che è stato fatto può tornare, perché non bisogna essere indifferenti. Coltivare la memoria Significa sviluppare democrazia.

“Indifferenza per tutto il dolore e la morte causati dalla seconda guerra mondiale, indifferenza per la brutale distruzione dei fascisti, indifferenza è importante per combattere la memoria” – vuole sottolineare il significato speciale della sua presenza a Firenze, ricordando Ugo Jafaz. Il Memoriale italiano di Auschwitz: “Dobbiamo cercare di renderlo non solo un monumento ma un centro culturale, per creare qualcosa dove ancora non c’è una sola cosa nel nostro Paese, cioè un museo sul fascismo e sul fascismo e la storia. di . i suoi crimini”.

Il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Ernesto Pellecchia ha dichiarato: “Il 27 gennaio Il tema della memoria, che non si esaurisce con l’evento, ma si sviluppa attraverso progetti e percorsi incrociati di educazione civica, ha ricevuto molta attenzione dalle scuole toscane. Un grande valore aggiunto per l’intero sistema scolastico. Ringrazio la Regione Toscana per il suo grande impegno in questo ambito e per la sua presenza e determinazione nel creare un partenariato con la comunità scolastica.”

Il programma inizia alle 9.15. In apertura, Enrico Fink, presidente della comunità ebraica di Firenze, ha eseguito il canto liturgico ebraico “El Male Rachamim”. Dopo gli interventi di Ugo Caffaze, assessore alle politiche della memoria della Regione Toscana, e di Alessandra Nardini, assessore alla mattinata. Complimenti: Antonio Mazzio, Presidente del Consiglio Regionale, Ernesto Pellecchia, Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Bernard Dica, Maria Vittoria D’Annunzio, Addetto Stampa del Presidente del Parlamento Studentesco Regionale. A seguire, salirà sul palco Luca Bravi del Fondo Museo del Dislocamento e della Resistenza – I Luoghi della Memoria Toscana e si concentrerà sulla comprensione storica delle problematiche. è stato discusso.

Kitty Braun Falaschi, deportata per la prima volta ad Auschwitz all’età di sei anni, parla con la sorellina Andra di quattro anni e il cugino Sergio de Simone di sei anni dell’Olocausto e della persecuzione degli ebrei. le loro madri. Il cugino Sergio viene usato come cavia in orribili esperimenti e poi ucciso. Quest’ultimo fu deportato con la sua famiglia nel campo di concentramento di Ravensbrück all’età di nove anni e poi a Bergen Belsen. Il fratello minore di Kitty muore dopo essersi ripreso dalla tubercolosi. Dopo la guerra, la famiglia Brown era tra gli esuli Fuman.

Silvia Cardini, nipote dell’antifascista Bruno Baldini, perseguitato politicamente ed esiliato a Mauthausen, parla di esilio politico. La deportazione degli omosessuali verrà spiegata attraverso un videoclip tratto dal documentario “Articolo 175”.

Verrà proiettato il video “Storia del T4” realizzato nel 2020/2021 dalla classe 5° C del Liceo Chini di Lido di Camaiore, realizzato nell’ambito della didattica per raccontare la storia della detenzione e della smobilitazione delle persone con disabilità. Seminario “Distinguere, Imprigionare, Distruggere” per docenti promossi della regione Toscana.

L’espulsione di Rom e Sindi, Porrazmos, è risolta dalla testimonianza registrata di Luigi Sagini. La deportazione dei prigionieri militari italiani è ricordata da pagine di diario ritrovate dall’IMI Orazio Frilli e da un videoclip della deportazione dei prigionieri militari italiani a Chelm, in Polonia.

Attraverso performance filmate da Marina Toppan e Marco Padovani, le note del pianoforte a coda vengono suonate nell’Osservatorio Orcetti, che Maza Einstein ricevette in dono dal fratello Albert, e nel 1939 le leggi razziali furono varate fuori dall’Italia.

Prima delle conclusioni del presidente regionale Eugenio Gianni, parla Lydia Maksimovich, deportata ad Auschwitz prima dei tre anni perché la madre si era unita alla resistenza bielorussa. Lydia finisce nella “Caserma dei Bambini”, dove il Dr. Mengele prende le cavie per i suoi orribili esperimenti. Terminerà intorno alle 12.30 del mattino.

L’edizione 2023 dell’incontro memoriale 2023 è legata agli eventi speciali del cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50/r) presentati al pubblico da Fondazione Sistema Toscana il 26 e 29 gennaio. Sette proiezioni cinematografiche da mezzogiorno a sera, ingresso libero, fino ad esaurimento.

Tra queste due date dovrebbero essere fissate giovedì 26 gennaio: Alle 16.30 “La stella di Andra e Tati”, cartone animato italiano ispirato alla storia dei fratelli Bussi, Tatiana Bucci e Camilla Brunelli, registi di sfollamento e resistenza. Fondo Museo, mostrato con partecipazione per spiegare ai più piccoli il dramma Showa – Luoghi toscani della memoria? Alle 20.30 il film di Fabrizio Laurenti e Gabriela Romano “Baci rubati – L’amore gay nell’Italia fascista”, un documentario sulla situazione della comunità lgbtqia+ durante il fascismo, a seguire una tavola rotonda regionale permanente. Dopo le associazioni che si occupano della lotta alla discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, parteciperà a questo programma anche Alessandra Nardini, consulente per la cultura della memoria e consulente per le pari opportunità.

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