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È stato arrestato a Palermo attacco Razzismo sull’autobus. Secondo informazioni ricostruite dalla Polizia di Stato, gli agenti sono intervenuti in pieno giorno e presso l’attrazione Amat in centro, dove è stato arrestato un palermitano con precedenti di polizia per resistenza a pubblico ufficiale e percosse aggravate con lesioni personali e minacce e motivazioni. gara e cessazione del servizio pubblico.

Ricostruzione

Una pattuglia del Reparto di Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico è stata attratta dall’anomala sosta dell’auto di Amat in mezzo alla carreggiata su Corso Tucori. Durante il viaggio, l’autista ha riferito che un passeggero aveva abusato verbalmente di una donna ghanese con specifici riferimenti razziali.

La vittima non ha risposto alle sfide

La vittima è stata aggredita verbalmente in silenzio e ha scelto di non rispondere alle sfide, lasciando il sedile per paura di andare davanti al veicolo. Tuttavia, l’aggressore lo ha inseguito, ha continuato a ferirlo fino a colpirlo con un pugno.

In quel momento è intervenuto un passeggero che gli ha dato diversi pugni in faccia e calci fino all’arrivo di altri passeggeri. L’uomo ha iniettato ferite ed erbe che sono guarite in due e tre giorni. L’arresto è certo.

Già a Palermo

Nel giugno scorso la Polizia di Stato ha disposto due arresti domiciliari provvisori da parte di un tribunale di Palermo nei confronti di due palermitani, un uomo e una donna, con l’accusa di estorsione e tentata rapina in una rivalità alimentata da reati di matrice razzista.

La storia della storia

L’uomo e la donna si sono recati lo scorso dicembre in un ostello del centro storico per prendere una stanza. L’impiegato gli ha chiesto di pagare per la stanza. Ma questi due hanno iniziato ad abusare di lui e lo hanno minacciato di abusi di casta. A quel punto, l’addetto alla reception ha preso un telefono fisso per chiamare la polizia, ma è stato nuovamente preso a pugni in faccia e alla schiena, spinto in una stanza all’ingresso dell’edificio e derubato del suo cellulare.

Indagini di polizia

Grazie ai sistemi di videosorveglianza e al racconto della vittima, gli agenti della Questura di Oreto sono riusciti a ricostruire quanto accaduto.

Così:

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