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14.06.2023 – 20.32 – Tra gli uomini nati nel 1936, Silvio Berlusconi è la seconda persona più cercata su Internet: prima di lui papa Francesco e dopo di lui tanti Yves Saint Laurent e Valery Legasov (se Saint Laurent non ha bisogno di presentazioni – a lui si deve l’inizio del rilassamento). Se la ricerca si rivolge a politici di origine italiana, Silvio Berlusconi è il ventunesimo: prima di lui Tito (romano), Domiziano e Tarquinio, poi Vittorio Emanuele II e il cardinale Giulio Mazzarino. Per quanto sappiamo della carriera di Silvio Berlusconi, è giusto dire che oggi l’Italia gli ha dato un ultimo, emozionante addio – perché la giornata si è conclusa, polemiche comprese – oggi. Quattro governi in tre mandati: 1994-1995, “il primo governo choc della nuova democrazia”, ​​la trentenne Irene Pivetti, presidente della Camera e Umberto Bassi, capo del popolo. Poi due governi successivi con Giulio Tremonti dal 2001 al 2006 e la finanza creativa per l’economia (piano economico davvero rilevante, visionario: mai portato a termine e probabilmente un grosso fallimento), dal 2008 al 2011 con Giorgia Meloni nominata giovanissima ministro della Gioventù. Poi Berlusconi lo rimanda a casa in Europa e in Italia: non è più trattato bene, non è più apprezzato, deve andare. Difficoltà giudiziarie: Membro della Camera dei Rappresentanti dal 1994 al 2013, anno della sua condanna, cade nei tribunali tra vero stile («nipote di Mubarak», è nata Ruby, è nato un altro) e vera accusa politica. Del resto Silvio Berlusconi era così con le donne: non l’ha mai nascosto, non ha indossato la maschera, anzi, ha creato un modello italiano di successo, compagne comprese, poi copiato da tante donne che si sono mangiate il Milan (e non tutte), spesso non nelle azioni, ma in parole. Poi è tornato in Parlamento vittorioso e invecchiato.

Sebbene l’Europa non lo volesse, Berlusconi era europeista in politica. Berlusconi era un mediaset e ha cambiato l’Italia con le sue televisioni, togliendo la patina fissa in bianco e nero e il monopolio assoluto della RAI e facendo entrare gli italiani. La televisione commerciale americana è un’incredibile, efficace, oltraggiosa ottusità di colori. Se le frequenze non possono essere collegate tra loro per coprire tutta l’Italia in un unico programma, i nastri vengono trasmessi in tutte le località e lanciati contemporaneamente. E se Veltroni prendeva in prestito Federico Fellini e protestava contro le pubblicità di Silvio, gridando “la sensazione non si ferma” (questa non è la RAI di oggi, dove paghi per vedere una pubblicità), gli italiani sono stati bravissimi a vedere qualcosa di diverso che faceva ridere e commuovere. E poi c’era Mike: “Signor Bongiorno, voglio che lei sia con me nelle mie tv” – “Guardi, Berlusconi, io guadagno tanto alla RAI” – “Pensavo di darle dieci volte di più”. Berlusconi è stato a Milano: 1986-2017. Cavaliere del Lavoro, ha rinunciato volontariamente all’onorificenza nel 2014. Punizione per evasione fiscale. Nel 2007, la pagina di Wikipedia in inglese (non locale) dedicata a Berlusconi ha avuto oltre sei milioni di visite. La sua biografia è disponibile in 115 lingue diverse. E restando su Wikipedia, Berlusconi è il 275° politico più letto al mondo su oltre 15.000 persone.

Silvio Berlusconi nasce il 29 settembre 1936 da Luigi e Rosa Bassi. Solido borghese e anticomunista. Laureato alla facoltà di giurisprudenza di un’università statale, specializzato in pubblicità, cresciuto nel settore edile, è il fondatore di Telemilano. Il cantante ha un grande amore per la musica. Entra in politica nel 1990, periodo di sconvolgimenti istituzionali: vince con una coalizione di centrodestra, rimanendo inizialmente primo ministro per un solo mese, ma poi tornando a restare più a lungo con una maggioranza del 45%. Ha fermato i medici che volevano porre fine alla vita di Eluana Inglaro, che era in coma da diciassette anni. Ha promesso molto: ha fatto molti accordi con gli italiani, soprattutto quando non li ha fatti – per ridurre la criminalità, per aumentare le pensioni – ma quegli italiani hanno continuato a fidarsi di lui fino al crollo dell’economia, grazie al lavoro incompiuto avviato con Tremonti nel 2011 e una piccola ossessione per i ponti sul Bosforo. Putin, senza razionalità, è amico della Russia, amico di Gheddafi che non si può salvare: ci ha provato, ma altri sono stati più forti, e la Libia di oggi non è migliore di ieri, anche se non ha molto di buono in Gheddafi (con cui Berlusconi ha negoziato un blocco dell’immigrazione nel Mediterraneo). Berlusconi è stato un ottimo comunicatore, da studiare e apprezzare se si presta attenzione a questo ambito: nonostante il suo fisico, non certo da modello, ha sempre dominato la scena e ha vinto la campagna elettorale asciugando la polvere della sedia con un asciugamano dalla fortuna incerta. Berlusconi è finito oggi, ma è finito da tempo. Le politiche di Berlusconi gli sopravvivranno? È molto difficile: è una politica altamente personalizzata, una sorta di “presidenza” del governo (“so che solo io posso cambiare questo Paese”, disse nel 2001, “sono il più grande politico del mondo”), anche Georgia Meloni rischia questo, anche se l’Italia oggi è una democrazia diversa. Presidenza popolare, ma non molto, e Non c’era tempo per passaggi di consegne o cambi generazionali. E forse non hanno voluto: altrimenti Forza Italia sarebbe qualcosa di inspiegabile senza un vero pilota, e qualcosa probabilmente colmerebbe il vuoto. Berlusconi è un politico di importanza storica per l’Italia: un politico che ha cambiato il nostro Paese e l’Europa, che ci ha cambiato nonostante il fallimento delle riforme che aveva promesso. Corrisponde onestamente e precisamente al fatto che oggi la Seconda Repubblica è un ritorno alla prima e non una nuova, riconoscibile. “In Italia crediamo che i giornalisti siano bravissime persone. Poi iniziano a scrivere.

[r.s.][foto di Silvio Berlusconi: Alberto Roveri]

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