Immagine www.ilgiornale.it

In Italia non c’è posto per onorare tutti i morti. La serie A e la serie B e talvolta la serie C esistono ancora perché, ancora oggi, alcuni di sinistra che negano l’orrore le considerano fosse. Attualmente è in corso a Šio la mostra “Goli Otok – L’isola dell’orrore” organizzata dall’Unione dell’Istria con il giornalista Matteo Corniletto. Medio Adriatico, cioè Goli Otok (Isola Calva), dove furono rinchiusi più di 30.000 dissidenti, tra cui centinaia di italiani.” Una storica dimostrazione di saper provocare la restaurazione comunista di Schio, scagliata contro gli organizzatori.

La mostra comprende fotografie di Ivo Saglietti, una presentazione di Massimiliano Lakota (Presidente dell’Unione d’Istria) e una mostra di pannelli pittorici con testi di Matteo Cornielloto. Un modo per ricordare una parte di storia spesso peccaminosamente e volutamente ridotta a poche righe nei libri, un modo per mantenere viva la memoria. Ma i comunisti mostrano la loro paura della storia, e così in un comunicato diffuso a Scio nei giorni della manifestazione a Palazzo Toldi Capra, rivelano il loro odio storico per le migliaia di morti provocate dal generale Tito.

Per lui il Giorno della Memoria è qualcosa di poco significativo, “una reazione apparentemente caotica alla decisione dell’Europa di punire l’Italia per l’alleanza con Hitler e per aver portato la guerra nelle case degli altri”. E sottolinea che “i fatti in Italia non sono accaduti nonostante gravissime e rabbiose smentite”. Ma dimenticano che, secondo alcune stime, gli italiani uccisero almeno 20mila persone tra il 1943 e il 1947. Almeno 250.000 esuli italiani furono costretti a fuggire dalle loro case. La tragedia che ha toccato così da vicino il nostro Paese e che Matteo Corniletto e l’Unione degli Istriani hanno voluto ricordare con uno spettacolo che i comunisti non hanno voluto vedere, mostra la cruda realtà dei fatti.

E per questo, secondo lui, “ilGiornale. Non c’entra niente” e nel suo comunicato attacca il quotidiano e il curatore della mostra. “Il Giornale e gli “impiegati” di Matteo Carnieletto si uniscono al rito come vampiri solo per dar vita all’iniziativa anticomunista; questo è il loro unico, misero scopo. Voi signori, morti ai box, non preoccupatevi: gli altri morti I tuoi padroni non sono interessati “Stanno percorrendo una pista di marmo che non accettano e la propaganda anticomunista si basa su una propaganda vecchia e superata”, si legge nel comunicato stampa.

Secondo lui, i membri della rifondazione comunista hanno firmato un manifesto negando il valore storico della vicenda, confermando l’idea che il ricordo di quanto accaduto al confine orientale fosse solo un’iniziativa anticomunista. al sovrintendente stesso. E per occuparsi di cose che non gli appartengono. Come sempre, i comunisti e, in ultima analisi, la sinistra hanno affermato il diritto di assegnare deleghe in base ai propri interessi.

Visualizza le notizie ufficiali qui