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Ogni giorno, il sentiero che conduce al luogo in cui Alessandro Impagnatiello nascose il corpo della sua ex fidanzata Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi, è fiancheggiato da più fiori.
Tante lettere, bambole, fiori e pensieri di persone che nemmeno conoscevano Julia. Perché in questa storia tutti si sentono padre, madre, sorella e amico: Julia ha trovato un “amico” nell’ultimo giorno della sua vita. Poche ore prima del suo omicidio, la 29enne ha incontrato la sua “rivale” in amore: una donna italo-americana, collega di Alessandro Impagnatiello, con cui ha avuto una parallela relazione sentimentale. Tuttavia, le due donne non si conoscevano.
E proprio durante quell’incontro, Julia ha avuto modo di confrontarsi con l’italo-americana e dire la verità: ha detto al 29enne che “Alessandro non aveva mai visto il bambino che portava in grembo” e che era interessato a lei. Bambino e la sua salute.
Dopo il loro incontro, l’amante sapeva che Giulia sarebbe tornata a Senago, gli avrebbe parlato e lo avrebbe “lasciato uscire”. Invece, l’ha accoltellata durante la cena, ha fatto finta di uscire di casa, ha cercato di darle fuoco e poi l’ha scaricata. Impgnatiello ha cercato di convincere “l’altro”. In una videochiamata di 9 minuti in cui alla ragazza è stato chiesto di Julia, ha detto che prima dormiva nella stanza, poi andava a casa dell’amica, ma in realtà era già morta. Ma la ragazza non gli credeva.
A mezzanotte cominciò a chiedere ad Alessandro dove fosse Julia. D’altra parte, ha iniziato a chiedere di vederla perché voleva parlarle da solo “per porre fine a questa storia”. Ma Impagnatiello si è presentato alla sua porta: “Si è messo a suonare al citofono” e “finalmente è salito di sopra e la ragazza gli ha parlato attraverso le sbarre della finestra del balcone. Lui ha insistito perché voleva entrare, ma la ragazza no. Non voleva perché aveva paura”.
Si sta verificando quali cellulari ha contattato il barista la notte dell’omicidio e se ha aiutato a riesumare il corpo nel corso della giornata. Le indagini, coordinate dal pm Alessia Menegazzo e dal sostituto Letizia Mannella e condotte dai carabinieri, mirano a ricostruire millimetro per millimetro quanto accaduto, ritenendo che il giudice che ha autorizzato e disposto l’arresto abbia escluso premeditate ed efferate, aggravanti. 30 anni di reclusione.
Intanto, venerdì è prevista l’autopsia di Julia Tramontano. Per Alessandro Impagnatiello, attualmente in carcere, l’accusa potrebbe trasformarsi in duplice omicidio: bisogna sapere quanti anni partorirà Giulia.
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