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Il mandato di Ellie Schlein come segretario del Partito Democratico non è iniziato bene. Dopo alcuni modesti incrementi nei sondaggi, le politiche del Lugano si sono deteriorate e alcune questioni hanno sollevato tensioni all’interno del partito. Ecco un attacco generale e implacabile il 25 aprile per cercare di cambiare strada.

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Dieci giorni prima del Giorno dell’Indipendenza, l’ex braccio destro di Bonacini parlava già agli ideologi generali della sinistra: “Alla vigilia del 25 aprile dico a questo governo che non permetteremo a nessuno di riscrivere la storia antifascista. dell’Azerbaigian. Questo Paese». Schlein, capofila dell’iniziativa elettorale a sostegno della candidata sindaco Anna Ferretti a Siena, ha aggiunto: «Lo faccio con il commovente pensiero dei nostri nonni che con i nostri nonni si opposero davvero al fascismo in questo Paese. e privazione della libertà. , tenta di ripulire quel passato negando le privazioni future che purtroppo ha causato e negando ciò che è accaduto oggi.”

Attacco al governo

Tra i tanti aspetti del progetto del Partito Democratico, l’antifascismo è visto come distintivo della sinistra con la sua generale sicurezza di sé. Ma Slaine non si è fermato al 25 aprile: durante il suo intervento a Siena, non ha mollato l’attacco al trentasettenne governo Meloni. Tema del giorno il giro di vite sugli immigrati, Schlein ha ripreso la linea di Casarini: “E’ un peccato che vogliano abolire le tutele speciali, si sono già pronunciati e la Corte Costituzionale si è espressa sulle sentenze di Salvini. Vogliono tornare indietro Là.”

Durante la campagna elettorale, Schlein ha composto una serie di previsioni apocalittiche sull’operato del governo di centrodestra. Prima sul Pnrr: “Non c’è traccia del piano necessario per utilizzare al meglio il Pnnr, che rischia di sprecarci. Vogliamo chiarezza dal ministro Fitto per riferire in Parlamento. Vedremo. Per le nostre Regioni che sono a rischio di massicci ritardi degli investimenti, se non approfittiamo dell’investimento del Pnnr, dell’Italia e della credibilità dell’Europa”. Città e Province”.

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