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anche Napoli Risponde anche alle proteste in corso in tutto il mondo per proteggere i diritti delle donne in Iran. Dalle semplici code di cavallo alle ciocche tagliate, i capelli sono un simbolo di questa sfida. La situazione non è facile in Iran, dopo la morte della 22enne iraniana Mahsa Amini, arrestata per non aver indossato correttamente il velo, le donne scendono in piazza.

Mostra in Piazza del Plebiscito, Napoli, vicino Iran

Poco dopo, le forze di sicurezza iraniane hanno ucciso un’altra giovane donna, la ventenne Hadis Najafi, durante una protesta nella città di Karaj vicino a Teheran. È stata colpa sua se non indossava l’hijab e la giovane donna si è legata i capelli in una coda di cavallo prima di unirsi ai manifestanti. Il video del suo gesto è diventato virale. L’italiana Alessia Piperno è stata recentemente arrestata in Iran.

E per loro si è svolta ieri a Napoli, in piazza Plebisto davanti alla Prefettura, una manifestazione di sostegno ai diritti delle donne iraniane. La protesta è stata organizzata da Cgil, Cisl e Uil. Secondo una dichiarazione rilasciata dal comune, i partecipanti indossavano il nero come simbolo di lutto e il bianco come simbolo di rinascita.

Le parole del Commissario

Chiara Marciani, assessore ai giovani, ha espresso la parentela:

“Sono felice di aderire a questa iniziativa. Il Comune di Napoli è sempre stato in prima linea nell’affermazione della democrazia e le donne iraniane devono sostenere la lotta coraggiosa e dignitosa. La lotta per i diritti civili contro ogni forma di repressione e violenza. Non possiamo accettare il arresto di un connazionale in quanto donna nonostante l’omicidio di due colpevoli che non indossavano adeguatamente il velo, ma soprattutto come esseri umani non possiamo allontanarci.

“Oggi la nostra voce si è levata con forza a favore dei diritti delle donne iraniane – la presidente del consiglio comunale Enza Amato – per la tutela dei diritti civili che ancora vengono violati, purtroppo confermano il principio a costo della vita di chi combatte”.

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