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Ora ascolta: “Maloni contro giubbe rosse: la stessa manovra di Berlusconi”
“Meloni vs Giubbetto rosso: la stessa manovra di Berlusconi”
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Il governo si fida del decreto della PA? La Corte dei Conti convoca una riunione straordinaria per protesta. I commercialisti trapelano all’Ansa: “Una mossa letta come una messa in mostra che preclude ogni possibile dibattito nel merito”.
“Non sono a rischio le funzioni della magistratura, ma a tutela dei cittadini”, l’Associazione Magistrati Corte dei Conti, al termine dell’adunanza straordinaria, ha commentato le disposizioni contenute nella sentenza di P. . Ma non è tutto. Ribadisce la sua netta contrarietà a due norme che sottrarrebbero i piani nazionali di risanamento e resilienza al sindacato della Corte dei Conti ed estenderebbero l’immunità dalla responsabilità amministrativa alle gravi violazioni delle istituzioni pubbliche e private. In realtà è la protezione finanziaria dello Stato. Ancora: “Eliminare il controllo continuo sulle attività finalizzate al rilancio dell’economia, in particolare, significa ledere le garanzie di legalità, regolarità e correttezza dell’agire amministrativo”. Un attacco totale al governo che corrisponde alle parole del procuratore antimafia che in un’intervista a La Stampa ha ammonito: “Il Paese ha certamente il dovere di utilizzare al più presto queste risorse, ma per farlo bene evitare migliaia di soprusi e affogano nei fiumi della corruzione o cadono nelle mani della criminalità mafiosa.
Le parole che hanno portato alla decisa e dura risposta del senatore azzurro Maurizio Gaspari: “La Procura nazionale contro la mafia si sta rivelando terreno fertile per futuri esponenti politici della sinistra” e ha ricordato che “gli ultimi tre procuratori nazionali sono stati Piero Grasso “. , Franco Roberti e Federico Cafiero de Rajoya hanno fatto riferimento a “candidati nelle file della sinistra”. E poi si è chiesto: “Melillo propone di creare un poker mafioso antinazionale. “Procuratori che da Toga sono passati direttamente alla lotta politica con la sinistra?”
Il piano è abbastanza chiaro e noto: data la disarmonia del Pd e le divisioni nel centrosinistra, il ruolo dell’opposizione nel governo Melonis è coperto dalla giustizia. Ha provato a colpire gli IDE con la sonda ‘Black Lobby’ e la Lega con il ‘caso Metropole’. Entrambe le indagini sono fallite e ora entra in scena il giudice della Corte dei Conti: “In una parola è un tentativo. La stessa tattica è stata tentata da Georgia Meloni contro Berlusconi. Ma i tempi sono cambiati. E giustamente la Georgia andrà dritta”, ha detto la deputata della Meloni Alessia Ambrosi, parlando al sito ilgiornale.it, che è stata sicura: “Gli italiani non credono a tutto questo. Falso, perché dimostrano chiaramente le richieste dei fratelli italiani da soddisfare in misura perfetta.
La sua collega di partito, Sarah Kelani, membro della commissione Affari costituzionali, aggiunge acqua al fuoco: “In realtà la Corte dei conti non si è opposta a questo provvedimento. Il Presidente della Corte non si è opposto all’emendamento del Governo nell’udienza data dal Presidente della Commissione all’opposizione. Come sempre, uno dei modelli di applicazione di controllo verrà rimosso o rimosso Non sempre d’accordo. Ma non è tutto. “Il presidente Carlino ha però ribadito che tale disposizione non può essere considerata un ostacolo alla Corte dei Conti e che il controllo non è abolito, ma è assicurato da entrambe le forme di controllo generale preventivo e successivo”, ha detto un membro di Fratelli d’Italia.
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