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23.11.2022 – 11.40 – Cosa significa lavorare con la morte? Nel 2022 ci sarà una forte richiesta di abbandonare gradualmente i pregiudizi, i falsi miti e i tabù che ricoprivano qualche anno fa questa antica e basilare professione. Come ci ha raccontato Carmen Fontano delle onoranze funebri Torrebianca, una professione che ha visto una svolta positiva progressista al meglio. Con molti anni di esperienza nel settore, Carmen assume la segreteria aziendale e il lavoro organizzativo.
Poiché la tua azienda fa parte di un settore aziendale molto delicato, quanto sono importanti l’empatia e la sensibilità?
“Devi essere abbastanza sensibile, ma non troppo. Nei primi giorni del mio lavoro in questo campo, ho iniziato non appena il cliente ha iniziato a piangere che ero inesperto.
Questo non va bene, devi essere sensibile, ma comunque professionale. Questo è molto importante per il ruolo che ricopro in azienda, dove mi occupo della parte organizzativa. Dobbiamo guardare al lavoro dei miei colleghi che lavorano sul campo: Nel loro caso, quando sono a casa di un parente, dovrebbe esserci più empatia e sensibilità. In molti casi questo funziona molto vicino al momento della perdita di una persona cara, alla fine al funerale. In conclusione: richiede molta sensibilità, ma richiede anche abilità e professionalità”.
È un grave carico mentale?
“Certo, è difficile, ma lo vediamo come un aiuto per le persone.
Alla fine, quando qualcuno perde una persona cara, deve affrontare non solo la cosa più terrificante, il lutto, ma anche tutte le procedure burocratiche ad esso associate.
Quando le famiglie vengono in azienda qui, il nostro obiettivo principale è aiutarle il più possibile, alleggerire il loro fardello ufficiale. Per noi è lavoro, per loro fa risparmiare tempo e fatica.
È una professione molto stereotipata con molte idee sbagliate, vero?
“Purtroppo, c’è ancora un falso mito che questo lavoro sia brutto, ma non è vero. Se non sei direttamente coinvolto nel campo, non è comune incontrare pregiudizi, ma una volta entrato, sperimenterai questo molto grave e lavoro importante; non è facile e non è per tutti, ma rimane fondamentale. .
Qual è il pregiudizio più radicato?
“Portiamo sfortuna. Quando lavoro per risolvere il problema, comunicazioni come “Buongiorno” o “Arrivederci” non sono ammesse perché sono un po’ inappropriate in questo contesto. Immagino che devi trovare la formula giusta. No, siamo sfortunato.”
Come è cambiata questa professione? anno?
“Sul piano tecnico, nel nostro caso, abbiamo fatto delle scelte imprenditoriali innovative, penso alla normativa elettronica o all’alimentazione di un cadavere ibrido. Dal lato umano invece, soprattutto, ho visto delle belle cambiamenti nel modo di fare impresa: gli operatori stanno dimostrando sempre più empatia e cura per questa attività, questo non si capiva da anni.
C’è una buona professionalità, attenzione ai propri cari. Inoltre, tutti i pregiudizi legati a questo lavoro sono diminuiti, forse di generazione in generazione: in fondo quest’area sembra sempre meno tabù.
[c.c]
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