La via Appia, il regina viarum (regina di tutte le strade), come scrisse Statius, è una delle strade romane più antiche e strategicamente importanti. È stata creata negli anni della Repubblica per collegare la Città eterna con Brindisi, in Puglia, e il Mar Adriatico. Prende il nome dal censore Appio Claudio Ceco, che fu responsabile della sua ideazione, la Via Appia, così come la conosciamo in Italia, fu incredibilmente importante per i Romani, che la chiamarono insignis (distinto), nobilis (nobile) e celeberrima (più illustre). I grandi della cultura moderna, tra cui Johann Wolfgang Goethe, ne sono rimasti affascinati per la ricchezza di testimonianze archeologiche presenti lungo il suo percorso.

Forse la ricorderete anche come la strada in cui si svolge la scena della crocifissione nel film di Stanley Kubrick Spartacus ha avuto luogo. Se non ve lo ricordate, eccolo qui:

La scena della crocifissione in Spartacus si svolge sulla via Appia (Clip da youtube: Clip di film)

Infatti, è proprio per la sua immensa rilevanza archeologica e storica che Mibact (Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo) ha deciso di sostenere un progetto di rigenerazione per trasformare la via Appia nel “primo itinerario culturale laico del mondo”.

Il progetto di riqualificazione dell’Appia: dove tutto è cominciato

Il Progetto Appia Regina Viarum nasce da un’idea dello scrittore e giornalista Paolo Rumiz che, nel 2015, ha percorso la Via Appia nella sua interezza e ha raccontato la sua esperienza per il quotidiano italiano La Repubblica. Rumiz non era solo nella sua impresa: con lui c’erano Riccardo Carnovalini, Irene Zambon e Alessandro Scillitano, un regista. È stato il loro viaggio e i loro racconti a far conoscere la bellezza e l’importanza di questa strada.

Un “itinerario laico nazionale intriso di cultura”.

Il breve documentario creato per presentare il progetto e proiettato durante l’inaugurazione lo descrive come “il ritorno della più grande diagonale del Mediterraneo, un milione di passi da Roma a Brindisi che la gente, dopo decenni di oblio, potrà di nuovo percorrere. Restituiremo alla comunità un tesoro dimenticato. Un monumento, un mito, una linea che non finisce, ma che conduce alla Via della seta. È un progetto di interesse europeo, che coinvolge quattro regioni e tutti gli italiani di una parte poco conosciuta, ma davvero autentica, del Paese. Era il sogno di un cieco, Appio Claudio: dopo ventitré secoli, tornerà a essere una realtà, una strada, un percorso”.

La via Appia
La bella Via Appia (Immagine di Dolcevia da Pixabay)

La Via Appia: a regina viarum valore di 20 milioni di euro

20 milioni di euro (circa 22 milioni di dollari), provenienti dal Piano per la Cultura e il Turismo del 2016, saranno investiti nella Appia Regina Viarum. Il progetto, ispirato come detto all’esperienza di Paolo Rumiz e dei suoi compagni di viaggio, è fortemente sostenuto dal Ministro della cultura e del turismo Dario Franceschini.

La via Appia sarà il primo itinerario culturale nazionale laico, composto da 29 tappe di circa 20 km ciascuna (circa 12 miglia e mezzo), e 609 km di sentieri. Il progetto coinvolgerà, come abbiamo detto, quattro regioni: Lazio (150 km nelle province di Roma e Latina); Campania (190 km nelle province di Caserta, Benevento e Avellino); Basilicata (83 km nelle province di Potenza e Matera) e Puglia (186 km nelle province di Foggia, Bari, Taranto e Brindisi).

Esistono diversi tratti di la Via Appia che deve essere messa in sicurezza per poter viaggiare in sicurezza. Questo sarà uno degli sforzi principali del progetto Regina Viarum con la messa in sicurezza di otto tratti della via Appia nei primi 12 mesi di lavoro.

Una volta completata, la Via Appia Regina Viarum si unirà ad altri splendidi itinerari in Italia, tra cui la Via Appia Regina Viarum. Via Francigena , la Magna Via Francigena e la Itinerario del Sentiero d’Italia.

La via Appia
Percorrere la Via Appia nella sua interezza diventerà una realtà (Foto: Nicolò Musmeci/Wikimedia)

Alla scoperta della Via Appia

“Il nostro viaggio – ha detto Paolo Rumiz durante la presentazione del progetto – ha cambiato la realtà. Intorno alla Via Appia sono fioriti articoli, documentari, libri”. Rumiz continua affermando che il Regina Viarum progetto funzionerà infine anche come collante sociale per le varie regioni e le persone coinvolte, e contribuirà a “rendere nuovamente viva questa strada straordinaria, fatta di storia, civiltà, cultura e archeologia”.

Per saperne di più sul progetto camminodellappia.it, il sito ufficiale dell’itinerario. Il sito, tuttavia, è ancora in costruzione.

Un altro sito web con informazioni utili è https://www.camminappia.it/