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ascoltando
Una metropolitana di Roma assediata dalle bande incute timore ai suoi coetanei, che indossano tute, cappellini e felpe con cappucci minacciosi e provocanti.
La procedura è semplice: un gruppo di uomini si avvicina con la scusa di chiedere euro o sigarette, poi circonda, intimidisce e picchia la vittima prescelta. Il saccheggio è consistito principalmente in smartphone e spiccioli trovati nelle tasche: in alcuni casi sono stati rubati anche vestiti e oggetti di valore.
Testimoni ricevuti, denunce delle vittime, denunce in fase di registrazione. I posti preferiti sono Metro A (Spagna e Termini), Metro C (San Giovanni) Metro B (Conca d’Oro, Rebibbia e Ponte Mammolo) e i giorni del fine settimana sono il sabato.
Tra i membri della banda che hanno partecipato attivamente non solo a rapine ma anche a percosse, ci sono ragazze che sembrano italiane e ragazzi italiani naturalizzati, ma i cui genitori sono di origine nordafricana o sudamericana. I membri di queste “bande della metropolitana” hanno poco pubblico: si accampano da mezzogiorno fino alla chiusura dei cancelli, ascoltano musica mentre fumano e non hanno paura.
Nonostante la videosorveglianza, la Polizia Metropolitana e le pattuglie della Capitale non sono ancora un luogo sicuro per i cittadini, spesso vittime di furti, violenze e spesso disservizi.
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