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“Antifascismo e resistenza sono le radici della regione Toscana, il cui stemma è il Pegaso alato appartenente al Comitato Nazionale di Liberazione della Toscana. Il voto positivo del Consiglio Regionale nella proposta che riteniamo doverosa e necessaria sottomettersi oggi esporrà a sanzioni con maggior forza questo tema profondamente democratico e antifascista delle nostre istituzioni e ci impegnerà ulteriormente sul fronte dell’espansione della cultura della memoria”. Il presidente della regione, Eugenio Gianni, e l’assessore alla cultura della memoria, Alessandra Nardini, accolgono con favore l’approvazione definitiva e unanime del Consiglio regionale di diritto, che fornisce un chiaro riferimento alla sua legge originaria – il principio fondamentale del fascismo in il processo avviato lo scorso marzo in Toscana, la doppia conferma del testo, come richiamato dall’articolo 123 – della Costituzione.

“Crediamo – Gianni e Nardini – che sia importante ribadire questi concetti nella fase storica odierna, perché vogliamo far capire che in Toscana non c’è posto e non c’è posto per la regressione nazifascista. Il Paese, come nel nostro terra, non si possono sottovalutare gli episodi vergognosi che hanno regalato: i saluti romani, le svastiche dei ribelli sulle tombe da commemorare, gli attacchi alle sedi sindacali che abbiamo visto di recente, purtroppo l’elenco potrebbe essere ancora più lungo.

“La Toscana – ha concluso il presidente e consigliere – è un Paese di diritti, libertà e democrazia. L’antifascismo non è un anacronismo. L’antifascismo è la base della democrazia, della convivenza civile e sociale, condizione che assicura la tutela delle persone e dei libertà e diritti collettivi, un punto di riferimento che nessuna politica statale può prescindere.

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