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Volano stracci nel Pd dopo il tram elettorale delle amministrazioni e il bersaglio preferito è Ellie Schlein. Inutile il tentativo di Francesco Boccia di non dire nulla nell’ambito della selezione dei candidati: lei è il volto di questa sconfitta.
Questa mattina il primo tweet contro il segretario è stato l’eurodeputata Elisabetta Gwalmini: “Il Pd dice no a tutto. No al taglio delle tasse, no al presidente del Consiglio (che abbiamo iniziato noi), no a tutto. Aggiungiamo che al governo ci sono i fascisti. E le nostre frasi non capiscono cosa sia. Come convincere gli elettori?
Segue l’ex senatore dem Salvatore Margiotta: “Alcune bocciature dalla cerchia ristretta di #Schlein – Fioroni, Borghi, Mercucci, dovrebbero almeno considerare “…ma aumentiamo i voti”. Perché ora stiamo diminuendo. E nelle aule… “
Nell’annuncio della sconfitta interviene il sindaco di Milano, Beppe Sala: “C’è una sconfitta netta nella regione che sento, cioè il centrosinistra – scrive il sindaco -. Ma dobbiamo pensare. Cosa definisce la mia politica lato? Qual è il centro che rimane? La creazione di un territorio in cui queste forze combattono accidentalmente per il potere nel paese Discutere? Non credo”.
Per il sindaco di Milano, che non ha un collegio di centrosinistra, si organizza su temi che uniscono e non solo dividono, il Paese non fa polemiche e resta in mano alla destra. «Abbiamo assolutamente bisogno», scrive Sala, «di una sinistra confinata nelle retrovie, ma che affronti senza paura tutti i problemi della modernità».
Duro anche il presidente della Toscana, Eugenio Gianni: “Voglio un Pd più moderato e darsi a coalizioni larghe, per rispettare altri più moderati o più di sinistra. Un fronte più unito. Questo – sottolinea Gianni – a volte no, e anche se i nostri numeri dimostrano che hanno ragione, ci arrendiamo alle forze perché sono più solide. I valori dell’unità e dell’ampia alleanza sono essenziali, questa è una lezione che dobbiamo imparare.
Emiliano Fossi, nuovo segretario del Pd toscano, ex roccaforte della sinistra, è in guerra con Schlein e il senatore Dario Parrini: “I dati delle urne toscane pesano molto sul Pd. Di più. Sopra la media nazionale, «purtroppo non è rassicurante», dice Parrini. “Ci aspettiamo un cambio di marcia immediato e netto, che riteniamo necessario per preparare al meglio le elezioni europee del 2024 e la sessione di governo”.
Il senatore rileva che sono passati tre mesi da quando è stato eletto segretario del Pd della Toscana: “Riteniamo singolare che Emiliano Fosi non abbia deciso la nomina di un segretario regionale o la convocazione di un’assemblea politica. Da sviluppare collettivamente e in solidarietà la posizione, il messaggio e il percorso comune del partito riguardo alle elezioni.
L’ex deputata Pd e membro del Comitato di garanzia Dem Alessia Morani non usa mezzi termini commentando con AdKronos i risultati delle elezioni comunali. Come Pesaro, in sofferenza nelle Marche, la caduta di Ancona lo ha colpito particolarmente duramente: “una sconfitta molto dolorosa”. Sul pericolo del ‘Processo Sline’ dice: ‘Sarei intellettualmente disonesto se dicessi che la colpa è del nuovo Segretario Nazionale, ma è altrettanto vero che i ‘forti’ non possono giustificare questo colpo. “Vento giusto”.
“Sapevamo che la transizione verso il deserto sarebbe stata lunga”, ha detto Dice Morani: «Ma se vogliamo tornare alla nostra parola, dobbiamo rilanciare quel pluralismo interiore che è la vera essenza e forza del nostro segretario. Più elettori. C’è malcontento tra riformatori e più moderati nel Pd. E alcuni Arrivederci.”
Come se non bastassero gli attacchi interni, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni gettano benzina sul fuoco: “La sconfitta di Brindisi è un esempio di quello che dovrebbe fare il centrosinistra o questa ‘grande alleanza’. A Brindisi il Movimento 5 Stelle e il Pd hanno perso le elezioni per responsabilità. Pd e M5S non volevano nemmeno le primarie. Abbiamo visto un patto scudo tra Pd e M5S per garantire il suicidio. “Il candidato sindaco è l’avvocato Fusco nominato dal Movimento 5 Stelle”. Così in nota i deputati Aleanza Verdi e Sinistra. “Se Slaine e Conte credono di poter costruire una grande arena come Brindisi nel Paese, costruire un’alternativa credibile sarà molto difficile o impossibile”, conclude.
Ma il governatore Enzo de Luca accende sempre le scintille, con la promessa di guerra di Schlein al termine del suo secondo mandato: “Ne parleremo a lungo per questioni amministrative, state tranquilli. Cari assessori, lo sarò a lungo tempo.’
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