Le elezioni politiche in Italia sono alle porte: i seggi saranno aperti dalle 7 alle 23 di domenica 25 settembre.
Molte cose sono cambiate dalle ultime elezioni politiche italiane, ma le schede elettorali (schede elettorali) non sono tra questi e avranno la stessa forma e le stesse caratteristiche dell’ultima volta.
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Ma se è la prima volta che votate in Italia, o se avete bisogno di un ripasso, ecco un’occhiata alle complicate schede elettorali italiane e a cosa dovete fare con esse.
Innanzitutto, gli elettori ricevono due schede elettorali: una rosa per la Camera dei Deputati e una gialla per il Senato. All’interno, entrambe avranno un aspetto simile a questo.
Prima pagina di una scheda elettorale del Senato con le istruzioni per il voto.
Seconda pagina di una scheda elettorale per il Senato con i simboli di tutti i partiti e i relativi candidati.
Come mostrato nella foto qui sopra, i simboli dei partiti sono racchiusi in rettangoli bianchi. I partiti appartenenti alla stessa coalizione sono raggruppati insieme (come nel caso dei partiti che compongono il blocco di destra). Accanto a ciascun partito sono riportati i nomi dei candidati.
Come si vota?
Potreste notare che la scheda elettorale italiana non presenta caselle di controllo accanto ai nomi dei partiti o dei candidati su cui apporre la propria croce, come invece avviene nelle schede elettorali di alcuni altri Paesi.
Sulla scheda elettorale italiana, invece, si traccia una croce – o segno (marco) – in cima a o:
- Il simbolo del partito scelto OPPURE
- Il nome di un candidato scritto in lettere maiuscole. (Non minuscolo – spiegheremo il perché più avanti).
La prima pagina della scheda elettorale spiega – in modo tipico politica (gergo politico) – che si vota “tracciando un segno sul partito prescelto e vale per detto partito e per il collegio uninominale”. [first-past-the-post] candidato ad esso associato.
“Se viene tracciato un segno su un collegio uninominale candidato, il voto vale anche per il partito con cui è schierato; nel caso di coalizioni, il voto viene diviso tra i partiti che compongono la relativa coalizione attraverso il sistema proporzionale”.
A questo punto potreste essere comprensibilmente perplessi su cosa sia una collegio uninominale Il candidato (o primo arrivato) è.
Il sistema è tutt’altro che semplice: L’Italia ha un sistema di voto misto con alcuni seggi assegnati tramite rappresentanza proporzionale (‘sistema proporzionale‘) e altri con il sistema first-past-the-post (‘uninominale secco‘).
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Per questo motivo, sulle schede elettorali italiane sono presenti due categorie di candidati.
I candidati i cui nomi sono scritti in maiuscolo eseguire per collegi uninominali (circoscrizioni elettorali uninominali), il che significa che c’è un solo seggio parlamentare in palio e che tale seggio viene assegnato con il sistema “first-past-the-post”.
D’altra parte, i candidati i cui nomi sono scritti in minuscolo eseguire per collegi plurinominali (circoscrizioni elettorali plurinominali), il che significa che ci sono più seggi disponibili – il numero di seggi dipende dalla dimensione della popolazione di una circoscrizione – e i seggi sono assegnati attraverso un sistema proporzionale basato sui risultati complessivi di ciascun partito.
L’Italia ha un sistema di voto misto con alcuni seggi assegnati tramite rappresentanza proporzionale (“sistema proporzionale”) e altri tramite l’uninominale secco (“first-past-the-post”). Foto di Andreas SOLARO / AFP
Ora, sebbene le schede elettorali italiane includano entrambe le categorie di candidati, gli elettori non sono effettivamente autorizzati a di votare direttamente per i candidati del sistema proporzionale (in minuscolo) e ciò comporterebbe una scheda viziata (nulla).
Vale la pena ripetere che è possibile solo vota segnando uno dei due candidati scelti al primo turno (in maiuscolo) o, in alternativa, il partito scelto con una croce.
Allora, perché disturbarci con candidati per i quali non possiamo votare?
Tutti gli elettori hanno diritto a due voti, uno per ogni camera parlamentare (Camera dei Deputati e Senato). In entrambi i casi, i voti non possono essere frazionati tra i due sistemi elettorali (primo voto al ballottaggio e rappresentanza proporzionale).
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Ciò significa che un voto per un candidato al primo turno (in maiuscolo) è anche un voto per il partito con cui è schierato e quindi per i corrispondenti candidati del sistema proporzionale (in minuscolo).
Allo stesso modo, un voto per un partito (o una coalizione) è un voto per i suoi candidati al sistema proporzionale e per il suo singolo rappresentante al primo turno.
Gli elettori non possono dividere il loro voto tra il sistema first-past-the-post e quello proporzionale. Foto di Andreas SOLARO / AFP
Ecco perché gli italiani schede elettorali includono i nomi dei candidati del sistema proporzionale, anche se gli elettori non possono votarli direttamente.
Vocabolario italiano utile per le schede elettorali
Scheda elettorale: Scheda elettorale
Candidato uninominale: Candidato per una circoscrizione elettorale uninominale. I distretti uninominali “offrono” solo un seggio parlamentare, che viene assegnato direttamente con il sistema first-past-the-post (cioè il candidato con il maggior numero di voti ottiene il seggio).
Candidato plurinominale: Candidato per una circoscrizione elettorale plurinominale. Questi distretti hanno più seggi disponibili che vengono assegnati attraverso un sistema proporzionale: i partiti che ottengono risultati migliori a livello nazionale ottengono più seggi in parlamento.
Segno: Il segno che si fa per votare. In genere si tratta di una croce.
Lista prescelta: Partito prescelto
Per ulteriori informazioni sul voto alle prossime elezioni in Italia, consultare il sito ufficiale del Ministero degli Interni.