Alberto Sordi in “Un giorno in pretura”.

“Maccarone, m’hai provocato e io ti distruggo adesso, maccarone! Io me te magno, ahmm!”.. (Detto con accento romano: “Pasta, mi hai provocato e ora ti distruggo, pasta! Ti mangio, ahmm!”)

Di fronte a un piatto di pasta, molti italiani direbbero o penserebbero a questa frase, pronunciata per la prima volta da Alberto Sordi nel film Un Americano a Roma. È una delle linee più famose della coscienza popolare italiana, insieme all’immagine stessa di Sordi come protagonista del film Nando Mericoni: seduto a tavola, a mangiare un piatto di spaghetti, che riflette il vero spirito degli italiani. Per questo, e per molte altre ragioni, Alberto Sordi è considerato uno dei più importanti attori italianiche è riuscito a incarnare l’essenza italiana – anche nelle sue debolezze – con ironia e un tocco di poesia.

A suo tempo, Sordi era una delle più famose star del cinema italiano e riuscì a farsi apprezzare dal pubblico italiano grazie alla sua umiltà e semplicità. Infatti, Sordi fu anche soprannominato Albertone Nazionale o “Il nostro Alberto Nazionale”, perché la gente lo considerava non solo una star del cinema, ma un vero e proprio rappresentante del popolo italiano, pieno di comicità e spontaneità. Pur satirizzando i costumi sociali italiani, Sordi non ha mai dimenticato di mescolare le giuste dosi di umorismo con la giusta dose di tristezza per renderlo credibile. Sordi, scomparso nel febbraio 2003, sarà ricordato per le sue continue battute, il suo linguaggio colorato e il suo accento romano.

Nato a Roma (in Trastevere) nel giugno del 1920, Sordi ha iniziato la sua carriera di attore, ma ha anche lavorato come doppiatore e regista. Da giovane ha studiato canto lirico e ha anche inciso un disco di favole per guadagnare un po’ di soldi e trasferirsi a Milano dove voleva frequentare la scuola di recitazione. Sordi sarebbe stato espulso dalla Accademia per via del suo accento romano.

A quel punto, l’attore in difficoltà tornò a Roma dove trovò un lavoro come comparsa a Cinecittà, considerata l’equivalente italiano di Hollywood nel dopoguerra. Ha anche doppiato molti film prima di diventare una vera e propria celebrità.

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Nel 1947 Sordi lavorava alla radio, partecipando a programmi di vaudeville come “Rosso e nero” e “Oplà”, che rappresenta il prototipo dell’italiano Mister Media, ironico e satirico al tempo stesso. Ci è voluto un bel po’ di tempo, quasi dieci anni, prima che l’attore conoscesse davvero il successo e cominciasse a interpretare ruoli importanti. Il primo ruolo da protagonista di Sordi è stato nel film “Mamma mia, che impressione”.

I due film che hanno reso Sordi un vero e proprio marchio di fabbrica, però, sono stati quelli diretti da Federico Fellini: Lo sceicco bianco e I vitelloni. E’ stato Fellini che ha visto davvero il potenziale e il talento di Alberto Sordi.

Dopo essere apparso nei film di Fellini, la sua carriera e la sua fama sono state confermate. L’attore avrebbe continuato a recitare in 150 film ed è ancora oggi considerato uno dei più importanti attori della storia del cinema italiano. Sordi ha ricevuto addirittura più di venti premi, tra cui il Leone D’Oro alla Carriera (Premio alla carriera) alla prestigiosa Mostra del Cinema di Venezia.

Uno dei ruoli più famosi di Sordi arrivò nel 1959 quando, insieme a un altro grande attore italiano, Vittorio Gassman, Sordi recitò la parte di un eroe vigliacco nel capolavoro La Grande Guerra diretto da Mario Monicelli.

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Da La Grande Guerra

« Sordi come Oreste Jacovacci: “Ma che fai aho, prima spari e poi dici chi va là?
Sentinella: “È sempre mejo ‘n amico morto che ‘n nemico vivo! Chi siete?”
Oreste Jacovacci: “Semo l’anima de li mortacci tua!
Sentinella: “E allora passate!” »

Alberto Sordi non era una semplice star del cinema, ma un attore che ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema italiano. Ci sono immagini di Sordi che si sono impresse nella coscienza degli italiani giovani di tutte le età: Alberto che mangia spaghetti, Alberto nel ruolo del vigile urbano, e così via.

Il successo di Sordi come attore e come uomo è stato così grande che circa 500.000 persone hanno partecipato al suo funerale, tenutosi presso il Basilica di San Giovanni in Laterano. L’attore è stato sepolto in uno dei più famosi cimiteri di Roma, il Cimitero Monumentale del Verano e da allora ha avuto strade e piazze, e anche una galleria (Il Galleria Alberto Sordi), che porta il suo nome a Roma. La vita di Sordi è iniziata con lui sullo sfondo, ma è finita con il riconoscimento dell’attore come una delle più brillanti e importanti stelle del cinema italiano.