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Bosco invece che discarica: come cambia volto il Poderaccio di Firenze. Al suo posto ci sono più di 120 nuovi alberi ad alto fusto e un’area cani attrezzata per rivitalizzare l’intera area.
Il progetto è stato approvato su segnalazione del consulente ambientale Andrea Giorgio. I rifiuti di oggi, un po’ di cemento sono iniziati anche questa mattina, martedì 2 maggio 2023. Si tratta in sostanza del primo atto concreto per la realizzazione di un nuovo parco a Firenze, che sarà di 90 ettari e un’area verde. la città Tra IV e V arrondissement e il fiume Arno, un investimento di quattro milioni di euro, tra cui l’ex campo nomadi del Poderaccio e l’ex fabbrica Gower.
“Finalmente inizierà il processo di restituzione di quest’area ai cittadini e di restituzione alla sua legittimità attraverso l’inverdimento”, sottolinea l’assessore Giorgio. Terreno e renderlo più drenabile. La nuova area cani con panchine e tavoli e la nuova illuminazione sono un ulteriore incentivo per i residenti a visitare nuovamente l’area”. utilizzato dai cittadini e costituirà la prima parte del Parco del Casin di Firenze, che sarà poi la seconda Sarà il parco più grande. È un compito molto complesso, ma molto necessario: dopo la crisi epidemica e grazie alla nuova consapevolezza dei cambiamenti climatici in corso, i cittadini comprendono il valore degli spazi verdi e la possibilità di vivere solo come opportunità. Salute e socialità”.
“Accogliamo con favore il deciso avvio dei lavori che portano al recupero e alla cittadinanza di un’importante area pubblica del nostro quartiere”, ha detto Mirco Darmentoni, presidente del quartiere Poderaccio, che farà parte del nuovo grande Parco Florencia. , un nuovo verde pubblico popolare, importante non solo dal punto di vista ambientale ma anche sociale. Si tratta di un’iniziativa di rigenerazione urbana che abbiamo contribuito a progettare e ingegnerizzare e che mette un altro spazio pubblico strategico al servizio delle nostre comunità. Una pista ciclabile lungo le rive dell’Arno lo collega ad est con il Parco dell’Argingrosso, oggetto di un altro importante intervento di ricostruzione, e ad ovest con il Parco di Montignano con Santa Maria.
Il vecchio campo nomadi è nato alla fine degli anni ’60 ed è stato sgomberato nell’estate del 2020. Dopo la bonifica è iniziata la ripresa amica dell’epidemia con la demolizione delle abitazioni preesistenti e la rimozione dei rifiuti originariamente abbandonati. Al limite delle scogliere, ma nonostante le recinzioni esistenti, l’area è soggetta a discariche abusive di rifiuti accumulati con i resti delle case demolite. A seguito di un incendio nella vicina proprietà privata la scorsa estate, sono state intensificate le misure preventive con rinforzi di recinzione, nuova illuminazione e applicazione della polizia municipale per prevenire ulteriori abbandoni e nuovi squatter.
I lavori di rimozione e smaltimento dei rifiuti sono iniziati questa mattina e proseguiranno per tre mesi. In seguito inizieranno i cantieri per rendere verde l’area. È previsto un nuovo giardino di circa un centinaio di alberi, tra tigli, platani, pioppi, aceri e Ginkgo biloba, con impianto di irrigazione per la radicazione e il mantenimento. Inoltre, nell’area cani verranno piantati altri 23 alberi, insieme a 8 tavoli da picnic, 12 panchine e una fontana. L’intera area sarà illuminata con 18 nuovi lampioni. Questo lavoro continuerà per altri tre mesi.
(foto d’archivio)
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