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Non ho mai rotto: Luca Vicentini non ha esitato a commentare il suo coinvolgimento in Qatargate. Nonostante venerdì scorso sia stato arrestato il segretario generale della “CIS” (Confederazione internazionale dei sindacati), è stato poi rilasciato “a condizioni” dalle autorità: “Ho detto quello che so e sono stato rilasciato sulla base dei chiarimenti forniti. ” spiegato. Il suo ruolo nel caso non è ancora chiaro, ma la sua versione è chiara: “Non ho mai fatto niente con cattive intenzioni”.

Qatargate difende Bombardier Vicente: ‘Giustizia’

Parla Luca Vicentini

Visentini, amico e collega di Antonio Panseri, non risulta indagato e per lui non sono stati trovati soldi. Un esponente dell’Associazione Agi ha detto al microfono: “Non ho ricevuto fondi pre-elettorali dall’organizzazione “Lotta all’impunità”, ma ho ricevuto migliaia di euro di donazioni versate all’associazione. Nel dettaglio, il friulano ha spiegato che questi dieci migliaia di euro sono stati “trasferiti all’associazione per spese tracciabili”, quindi non ci sono prove di corruzione, il Qatar visti i suoi “atteggiamenti più definitivi che non sono cambiati nel tempo”.

“Discorso ricevuto in buona fede”

La donazione è stata ricevuta “in buona fede” dalla Ong di Panzer “Fighting Impunity” per promuovere la conferenza Ituc a Melbourne dal 12 al 22 novembre. Vicentini ha ricordato che il sindacato internazionale riceve regolarmente donazioni da fondazioni e organizzazioni no profit per le sue campagne e i suoi progetti: “In questo caso si tratta di un’organizzazione per i diritti umani che lavora con il mondo sindacale, quindi questa donazione non è apparsa sospetta in alcun modo modo. .” E tutto ricevuto in buona fede. Tutti i contributi sono utilizzati per spese trasparenti e verificabili. Itak non partecipa in alcun modo alle indagini.

“Non ho mai rotto”

Dopo il suo arresto, Vicentini ha trascorso 48 ore in isolamento. Tempi particolarmente difficili: “È spaventoso sapere che sei innocente. Io e la mia famiglia siamo scioccati di far parte di questa storia. Un sindacalista ha ribadito la sua innocenza in attesa di nuovi sviluppi dell’inchiesta Catergate: “Non ho mai commesso atti dolosi, non sono mai stato corrotto e non potevo immaginare cosa ci fosse dietro questa organizzazione. Il mio primo pensiero è stato quello di proteggere l’ITUC e la mia reputazione”.

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