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L’AQUILA – Tra la costa adriatica, l’entroterra e le città d’arte Abruzzo L’offerta turistica è piuttosto varia e le strutture balneari hanno il doppio dei posti letto rispetto alla media della regione.

Oggi l’Abruzzo ha principalmente tre pilastri per soddisfare i flussi turistici: la costa, il capoluogo ei piccoli centri dell’entroterra del sud.

Analizzando l’offerta di posti letto nelle strutture turistiche, tenendo conto di tutte le tipologie dagli alberghi alle pensioni, si scopre che nel 2021 i posti letto in regione saranno solo 116.929.

I dati sono stati raccolti da Abruzzo OpenPolice – progetto di Fondazione OpenPolice, EtPublica, Fondazione Hubruzzo, Istituto Scientifico del Gran Sasso e Startup – che ha lanciato una serie di indagini sul turismo.

Tutti i comuni con fondali alti si affacciano sul mare Adriatico. Roseto degli Abruzzi sul litorale teramano ha il maggior numero di posti, con oltre 10.000 posti in 103 strutture iscritte. Di fronte alla città costiera meridionale di Vasto si trovano i vicini comuni di Tortoreto, Giulianova e Martinsicuro.

9 dei 10 comuni con più posti letto sono sulla costa. Questo è il decimo aquila, Equivalente alla provincia di Ortona Chieti (2862 posti letto ciascuno). Con una differenza importante: a parità di località assegnate, L’Aquila le distribuisce in 177 strutture residenziali, mentre nel comune costiero di Chieti si concentra in 64 strutture.

Questa è in realtà la principale differenza tra le città costiere e le altre città abruzzesi.

Ogni struttura censita nelle aree costiere ha una media di oltre 60 posti letto, mentre la media regionale è di circa 35. Quindi è quasi il doppio. Nei comuni non rivieraschi ogni struttura dispone in media di 19,7 posti.

Pnrr per il turismo

Il Pnrr prevede una serie di misure dedicate alla ripresa del turismo dopo la pandemia.

Gli interventi di finanziamento hanno la duplice finalità di aumentare la competitività delle imprese del settore e promuovere un contributo turistico basato su sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione dei servizi.

L’ammontare delle risorse in Pnrr per questo settore è di 2,8 miliardi di euro.

Ma attualmente, nella maggior parte dei casi, non è possibile conoscere il destinatario di queste risorse.

I fondi sotto il controllo diretto del Ministero del Turismo non hanno un impatto positivo sul flusso dei visitatori. Si possono citare, ad esempio, alcuni investimenti del Ministero della Cultura.

In questo senso sono previsti anche investimenti con fondi aggiuntivi per il Pnrr (Pnc) dedicati alla ricostruzione post sisma.

Per la ripresa del turismo, infatti, è prevista una apposita sottocategoria Turismo, Cultura, Sport e Inclusione. Come abbiamo già detto, in merito a quei fondi affidati alla gestione del Commissario Straordinario per la Ricostruzione, non è possibile conoscere la distribuzione territoriale di tutti i fondi stanziati, ma solo di una parte di essi.

Ciò include 34,8 milioni di euro di investimenti in fondi complementari, che potrebbero avere un impatto positivo in termini di flussi turistici verso l’Abruzzo.

Tra gli interventi di cui è già noto l’ammontare delle risorse stanziate, si segnala che l’investimento maggiore spetta al Museo Nazionale d’Abruzzo (Munda) dell’Aquila, per il quale sono stati stanziati complessivamente 8 milioni di euro. Un altro importante investimento riguarda i lavori alla Stazione di Valle della Funivia del Gran Sasso, nel comune di L’Aquila (1,9 milioni di euro).

Montorio al Womano (1,7 milioni) Altri importanti interventi relativi a Comuni, Terramo (1,6 milioni) e Torre de Passeri (1,2 milioni). Inoltre, circa un milione e mezzo di risorse saranno distribuite ai vari Comuni per il miglioramento e la ricostruzione del Cammino Italia.

È interessante notare che, nonostante vi siano alcuni investimenti relativi ad interventi sugli impianti sciistici (circa 2 milioni), una parte significativa dei fondi è destinata al miglioramento e alla manutenzione di strade, sentieri e piste ciclopedonali. Si tratta di circa 7,6 milioni di euro (circa il 22% delle risorse stanziate a tale scopo). Con i fondi disponibili per la ricostruzione, vogliamo sviluppare un turismo più sostenibile, noto come “turismo lento”.

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