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Quello che abbiamo visto a Torino sabato 4 marzo è andato oltre il concetto di manifestazione e la città potrebbe trasformarsi in una guerriglia. Migliaia di anarchici hanno preso d’assalto la città sabauda, ​​riversando la loro rabbia su edifici e veicoli. Decine di auto sulle strade sono state distrutte da pietre e pali della segnaletica sradicati. Le vetrine di alcuni negozi furono sfondate con le saracinesche di ferro, e tutti dovettero fuggire terrorizzati e correre nei palazzi e nelle botteghe sotto lo sguardo attonito dei cittadini, che furono costretti ad abbassare frettolosamente le saracinesche. Hanno fatto il giro della città di Torino per ore, ma poi leggendo i commenti sui loro gruppi social li vediamo lamentarsi di essere stati fermati e di una loro ‘basi’ accerchiata dalle forze dell’ordine.

“Siamo preparati a qualsiasi evenienza”. Sale la tensione a causa della minaccia anarchica

Sacrificio anarchico

“Dopo che Alfredo Cospito ha marciato regolarmente verso Porta Palazzo contro l’assassinio di Stato, dopo la carica nella sezione dei palloni aerostatici, dopo aver permesso che tutti gli idranti e i lacrimogeni fossero collocati fuori dal centro e riservati alla popolazione stremata. La folla ha spinto oltre Cecchi e diversi manifestanti sono entrati nel cortile dove avveniva il black out radio”, si legge nel comunicato anarchico. Poi, sfacciatamente, hanno aggiunto: “A quel punto la polizia ha sparato lacrimogeni nel cortile. Ragazzi che avevano appena finito una partita di calcio. assumendo le dimensioni di una guerra sociale a bassa intensità, con i suoi morti e le sue vittime.

Immaginaria minaccia fascista, vera violenza anarchica

Non è chiaro cosa si aspettino alcune di queste persone violente di fronte alla distruzione causata dalla città senza che la polizia prenda provvedimenti per prevenire un conflitto più violento. Il bilancio di fine serata racconta di alcuni poliziotti feriti da molotov e bombe carta lanciate durante la manifestazione. Il comportamento della vittima è il meno credibile che possano essere questi spigoli folli, soprattutto di fronte a ciò che si lasciano alle spalle dopo essere passati. Walter Mazzetti, segretario generale della Polizia di Stato delle FSP: “Altri poliziotti sono rimasti feriti nell’esercizio del loro dovere e la città è stata danneggiata e vessata dalla rabbia di criminali spietati che pianificano i propri attentati”.

La rabbia e l’amarezza della polizia

Ancora una volta, infatti, nonostante le narrazioni fittizie degli anarchici, le forze dell’ordine sono quasi immuni alla violenza anarchica: “I terroristi camminano per le strade con armi contundenti accanto ai dipendenti pubblici. Sono costretti a subire ogni tipo di violenza in mezzo al silenzio assordante di coloro che affermano di essere i difensori dei diritti di tutti i lavoratori. Queste le parole pronunciate prima del folle evento anarchico di sabato sera. Nonostante tutto questo, la carica degli uomini in divisa è grande: “Un collega scienziato e un poliziotto sono rimasti feriti nell’esplosione in pieno di una bomba carta nella sezione mobile di Milano e hanno dovuto essere ricoverati. Vogliono lasciare il lavoro rappresentando uno stato che odiano, si oppongono e sovvertono”.

Secondo Mazzetti c’è tutta l’amarezza di chi sa che quello che è successo ieri potrebbe ripetersi, e di chi piange senza il coraggio di assumersi la responsabilità delle proprie azioni oggi torna in piazza per un’altra dimostrazione di violenza. . “Non sono necessari ulteriori commenti. Commentare la politica che promuove l’antiviolenza, la sicurezza, la legalità. Soprattutto parlare e dire chi può”, ha detto il sindacalista. conclude.

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