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La nave Geo Barents è ora entrata nel porto della Spezia in Liguria e sale la tensione dopo tre intercettazioni di oltre 230 navi mentre si mette in moto il meccanismo istituzionale per l’accoglienza dei migranti. Per la gestione a bordo. Due delle tre operazioni effettuate da una nave battente bandiera norvegese armata da MSF sono avvenute in realtà dopo che il porto era stato contrassegnato dal Centro nazionale di coordinamento del salvataggio in mare.
“Abbiamo cambiato rotta”. La ONG ha ammesso di aver violato l’ordine
Compito della prefettura è stabilire se i fatti avvenuti tra il 24 e il 25 febbraio fossero conformi a quanto previsto dalla sentenza Piantedosi, entrata in vigore il 3 gennaio. Infatti, il regolamento del ministero dell’Interno prevede che una nave, una volta assegnata a un porto, abbia l’obbligo di arrivarvi “tardivamente”. La stessa Ong ha ammesso che dopo aver acquisito la posse spezzina ha cambiato rotta per interferire con il segnale acustico e ha condotto nel frattempo un’altra operazione.
Maria Luisa Inversini, prefetto di La Spezia, ha assicurato che “sulla nave verrà effettuato un adeguato sopralluogo e vedremo cosa succederà dopo il sopralluogo. È la prima volta che la legge viene applicata ed è molto delicata. Controllo” . Il traghetto arriva al molo intorno alle 15.30, quindi segui gli orari e non aspettare che attracchi. Mario Sommariva, presidente dell’Autorità di sistema portuale marittimo della Liguria orientale, ha dichiarato: “Non si tratta di attività di competenza dell’autorità portuale. Questo è il primo provvedimento esecutivo, questo è davvero il primo caso”. Se trovato in violazione della sentenza Piantedosi, il comandante rischia una sanzione amministrativa da 10 a 50mila euro e il fermo della nave per 60 giorni su disposizione del Prefetto della Liguria. L’indagine ha richiesto giorni lavorativi alle autorità.
Poche ore dopo che la nave Geo Barents ha attraccato a La Spezia con 237 migranti, un’altra nave Ocean Viking con 95 migranti attraccherà a Carrara. A differenza della nave di MSF, la Ocean Viking non ha effettuato molte missioni, quindi non ci sono motivi per possibili sanzioni nei confronti dell’Ong Sos Mediterranei, che la sta attualmente equipaggiando. Nel frattempo, sono continuati gli attacchi della Spagna all’Italia per la nuova politica di destinazione dei porti. Open Arms, organizzazione non governativa, è pronta a prendere il largo ma non ha ancora lanciato il suo fiore all’occhiello, l’attacco dal porto di Buriana: “Si chiama trattamento disumano e degradante. O, se si vuole, violenza di Stato. È un vergogna.”
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