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Nel 2022 i costi energetici per gli impianti sportivi aumenteranno del 200-400% rispetto al 2021. L’impatto transazionale è raddoppiato, passando da una media del 35% al 70%. Questo aumento è stimato in 1 miliardo di euro. Un pungolo per le oltre 100.000 associazioni e società sportive iscritte al nuovo albo delle organizzazioni dell’industria e dell’hobbistica. Sono alcuni dei dati di un rapporto presentato da Sport e Salute Spa al Parlamento nel febbraio 2023. Inoltre, va notato che gli integratori energetici si sono aggiunti al settore, che è in crisi a causa del blocco sportivo dovuto al Covid-19. 19.
Tra il 2020 e il 2022, secondo Unione Italiana Sport Per tutti, centro di ricerca della Commissione Regionale Lombardia UISP, la gestione degli impianti sportivi sarà affidata a società con importanti investimenti esteri nel settore (da poco spagnole, come FORUS, SUPERA , come GO FIT). ), per un totale di oltre 100 milioni di euro, con un peso significativo in percentuale sulla fabbrica pubblica del Paese. In questo modo l’impiantistica si è trasformata in modelli di business che puntano sul profitto piuttosto che sulla società. “Questo come significa per noi – spiega Stefano Alia, Segretario Generale di UISP Lombardia – che se non interveniamo in modo serio e costruttivo, lo sport potrebbe presto diventare una sorta di lusso per gli italiani. In particolare, non ci limitiamo a tutelare -Come cittadini intendiamo anche le bollette della sanità pubblica, perché secondo le statistiche, ogni euro investito nello sport equivale a 3 euro di risparmio sulla spesa sanitaria.
Al Big Bang Conference dal titolo “Diritto allo sport: competenze, investimenti e valore sociale”, organizzato da UISP Lombardia, si è discusso su come garantire il diritto allo sport a tutti i cittadini. Evitare un forte aumento del costo di accesso all’esercizio a causa di una crisi energetica. Una possibile soluzione viene trovata attraverso il virtuoso esempio spagnolo portato da Toni Lope, socio direttore di EUROFITNESS, che sottolinea l’effetto moltiplicatore dell’investimento pubblico a fianco dell’intervento del privato sociale. Inoltre, secondo un’attenta analisi del sistema sportivo italiano da parte dell’Osservatorio Banca IFIS, 1 milione di investimenti pubblici attiva circa 9 milioni di risorse private, con un fatturato annuo di 20 milioni, 2,3 volte superiore all’investimento privato.
Gianpaolo Ferrarini di UISP Lombardia afferma: “Riteniamo che i dati nazionali ottenuti da vari studi e analisi daranno vita a un modello prototipo che potrà essere replicato con successo in Italia, così come il modello spagnolo discusso al convegno”. Dopo la grave crisi covid/fuel del 2022, è necessario un intervento urgente e lungimirante per far sì che il settore, che per gli impianti sportivi statali fattura solo 3,9 miliardi, non venga ceduto a società estere. 6,2 miliardi nel 2019, in calo di 3,9 miliardi (-63%) in termini assoluti, secondo l’ultima indagine di Banca Ifis. La possibilità di una migliore sinergia tra il settore pubblico e quello privato crea una prospettiva entusiasmante per un forte recupero dello sport per tutti come un vero diritto dei cittadini”.
Stefano Alia – Segretario Generale UISP Lombardia, Mattia Palazzi – Sindaco di Mantova, Riccardo Breveglieri – Specialista nella gestione degli impianti sportivi, Tony Lopp, Responsabile Vesport Modena, Eurofit, hanno partecipato al convegno condotto da Giampolo Ferrarini di UISP Lombardia. Direttore Associato, Professore di Sport e Fitness Technology presso EUCET Business School e Antonio Iannetta – Presidente della Fondazione FAST.
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