Immagine www.ilgiornale.it

Prima identità di partito, poi alleanza. Romano Prodi ha iniziato a interpretare un vecchio saggio, insegnando a Ellie Slane la politica. All’indomani di un importante incontro progressista a Firenze, l’ex presidente del Consiglio ha commentato le prime mosse del nuovo segretario democratico, confermando l’intenzione di stringere accordi con altre forze di sinistra. Ma a questo punto il professore rivela la sua flemmatica sapienza di ex dirigente politico e consiglia al più inesperto deputato luganese di pensare prima alle vicende del Pdni. Solo così – ha spiegato – potrà rafforzarsi come guida per il futuro gruppo anti cocomero.

Conferenza di Prodi su Schlein: “Ecco cosa doveva fare”

“Ora sono convinto che Schlein debba prima individuare dietro l’alleanza il Pd, che si indebolirà se si parte con le alleanze”, ha detto dopo mezz’ora Romano Prodi a Rai 3. Un nuovo polo progressista dove tutti sono. Dai cinque stelle agli ambientalisti. “Prima che non ci fosse alcuna alleanza, ieri c’è stato il primo conflitto interessante”, ha detto. Ancora: “Le alleanze e le aperture vanno create e fatte durare nel tempo. Ma prima deve rafforzare l’essenza del partito.

“Le organizzazioni sono costruite su piani”

Dal professore, una vera lezione per Ellie Schlein, che ha iniziato frettolosamente a lavorare con cinque stelle e verdi. Prima di creare una spaccatura rossa, il nuovo segretario dovrà definire l’identità del Pd, che media tra le varie forze del partito, che è più che mai in stato di mutamento al mutare degli equilibri interni. “Gli assassini devono confrontarsi con la gente del Paese, i sindacati, gli imprenditori, i think tank, e poi parlare di alleanze basate su programmi, non elogi, o non reagiranno”, ha spiegato Prodi. Un altro consiglio per il leader del Pd. E poi, reagendo all’accusa di estrema radicalizzazione, l’ex primo ministro ha incoraggiato Shley a continuare con i suoi cavalli. Comprende beni.

Prodie benedice l’agenda di Slaine: salario minimo e diritti sui beni

“Tutti hanno un salario minimo, una protezione del lavoro, quando Leta ha proposto una tassa minima per i redditi più alti, è iniziata la rivoluzione e il partito non li ha protetti. Su questi temi, ad esempio dualità fiscale e giustizia sociale, il partito deve essere chiaro, qualcuno potrebbe dire fondamentalista, ma è necessario essere precisi sui principi. Questo fondamentalismo non fa paura a nessuno. Poi, se il centrosinistra vuole conquistare la maggioranza nel Paese, Schlein dovrà aprirsi alla società”, ha sostenuto il professore, felice che le primarie abbiano smosso le acque del lago.

I professori apprezzano la voce della gente, non i partiti d’élite

“Conosco Slay Bonacsini, sono un po’ il ‘gatto di casa’ a Bologna…”, ha scherzato l’ex capitano dell’Ulivo a Rai2. Il Pd – ha aggiunto – “è cambiato in primis, ora più cambiato, ma con Bonacini stava cambiando. Quando i partiti si inaridiscono e diventano partiti di élite e di casta, non va bene, il voto popolare rinasce. Aggiunge una vittoria inaspettata. Ma il il paradosso è che qualcuno a sinistra accusi Shley di rappresentare l’élite.

Visualizza le notizie ufficiali qui