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Le azioni degli eco-sabotatori di ultima generazione, che pochi giorni fa hanno compiuto un altro blitz in Italia, sono state rapidamente insabbiate. La fontana del Barcaccio in Piazza di Spagna, pur essendo un prodotto naturale, era contaminata da carbone, che se versato nella vasca di travertino, materiale poroso, avrebbe provocato danni permanenti. E questa è l’ultima azione del genere. A Milano, circa un mese fa, la statua del cavallo in piazza Duomo è stata attaccata e la vernice è ancora visibile sul marmo e sul bronzo, minacciando di rendere il danno permanente. Per non parlare del colore della facciata in pietra di Palazzo Vecchio a Firenze.
A questo punto è necessario intervenire in soluzioni normative temporanee per impedire ulteriori azioni di questo tipo, non come mezzo per sopprimere il dissenso, ma come mezzo per tutelare il patrimonio artistico del nostro Paese. “Stiamo pensando di irrogare una sanzione amministrativa, che sarà oggetto di accertamento da parte di tecnici e avvocati che collaborano con il ministero. La sanzione inflitta dal prefetto e dagli autori di queste azioni servirà a pagare il ripristino dei locali”, ha detto il ministro. disse. Gennaro Sangiuliano durante la presentazione della nuova sezione Campania Romana del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il ministro della Cultura ha sottolineato che “quando è necessario ripristinarli si richiedono costi importanti, perché bisogna chiamare operatori e ditte speciali con attrezzature costose, e quindi puntiamo tutto sui protagonisti di questi atti”.
“La vernice usata a Milano non poteva essere lavata via”, i danni provocati dagli operatori del caso
A Roma la fontana della Barcacia, simbolo dell’Italia e della Capitale, non ha subito danni permanenti, grazie al tempestivo intervento di tecnici speciali. “C’era un alto rischio di danni a causa della porosità della pietra che attirava polvere e macchie permanenti. La tecnica che abbiamo utilizzato ha anche permesso all’acqua di non scorrere immediatamente ma di impregnarsi, depositarsi e prevenire danni più gravi.” , ha detto all’Adnkronos Claudio Parisi. Presics, Curatore dei Beni Culturali della Capitale.
La porosità era una grave minaccia per Palazzo Vecchio a Firenze. E in questo caso il tempestivo intervento ha evitato danni irreparabili alla facciata dell’edificio trecentesco. In ogni caso sono stati spesi 30mila euro per ripristinare tutto ciò che il comune doveva estrarre da altre risorse. Tuttavia, come ha spiegato lo stesso sindaco Dario Nardella, l’iniziale intervento di restauro non è bastato: “Dopo una serie di sopralluoghi successivi, il responsabile delle belle arti mi ha detto che occorreva un profondo intervento per rimuovere queste tracce di pittura, ma nel mezzo, perdite nelle fessure della pietra porosa, al momento si parla di 30.000 euro di danni.
Quanto accaduto a Milano è stato più grave, pare che i vandali non abbiano utilizzato vernici idrosolubili per le loro azioni. Cammina per la centrale Piazza del Duomo per trovare la vernice ancora dipinta sulla statua equestre di Vittorio Emanuele II tre settimane fa. Il comune aspetta la pioggia? Difficile dirlo, innanzitutto, perché se non si utilizza vernice idrosolubile è necessario un restauro speciale. Salah, l’ambientalista, non intende rimuovere le tracce di questo vandalismo?
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