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I segnali stradali sono stati abbattuti e auto e negozi sono stati danneggiati. Sul terreno ci sono segni di distruzione sulle strade che attraversano. I portelli in ghisa sono stati utilizzati allo stesso modo. Per fare del male, per rompere tutto a portata di mano, per diffondere odio e violenza. Terroristi 41 bis in nome della battaglia della città, ha chiesto la rimozione dei terroristi 41 bis dalla battaglia della città nonostante lo spargimento di sangue. Violenza contro violenza. La Digos ha trovato tutto nell’arsenale degli anarchici in mostra ieri sera a Torino. Maschere antigas, scudi, elmetti, liquidi infiammabili, fumogeni e altri articoli pirotecnici. Ancora: sbarre, martelli e morsetti. Questo corteo non è per scendere in piazza a manifestare, ma per assistere alle irruzioni e alle molestie degli agenti.

A due isolati di distanza. Il volto “pacifico” della sinistra a Firenze: abbracci, bandiere arcobaleno, slogan in difesa della costituzione e della scuola tra il nuovo segretario piddì Elly Schlein, il leader M5s Giuseppe Conte e il segretario della Cgil Maurizio Landini. . Un’ala violenta della sinistra extraparlamentare a Torino: manifestanti in divise scure e volti nascosti nei caschi, bandiere nere con la “A” rossa per anarchia, slogan inneggianti ad Alfredo Cospito. A due isolati di distanza, ma non molto. Perché a Firenze, tra le pieghe del “sabato antifascista”, si sente il seme di questa violenza. “Ce l’ha insegnato il maresciallo Tito: uccidere un fascista non è reato”, si respira a pieni polmoni in piazza. Quando leggi “tortura di stato” sul panno bianco indossato durante il corteo, ti colpisce e senti la solidarietà dei manifestanti con i terroristi. Un’eco che rimbalza di piazza in piazza. Un legame stretto che continua a sfidare le sigle Dem, Cinque Stelle e Cerchio Rosso intervenute ieri, come sempre. Ma questo è il legame che esiste. Ed è spaventoso.

La marcia surreale di Conte e Slaine contro i (immaginari) fascisti

Ore prima che scoppiassero le violenze a Torino, gli stessi anarchici a Milano hanno appeso i busti della Meloni e del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sopra la porta di un liceo classico. Appendi a testa in giù, appendi a testa in giù. E come sempre lo stesso germe si è diffuso ieri sera per le strade di Torino. Non riesci a vedere? La sinistra non può farlo. Sono troppo impegnati a inseguire un’immaginaria minaccia fascista. E dimenticano l’attacco agli studenti del collettivo Azione Studentesca di Bologna quando sono scesi in piazza per difendere il liceo “Michelangelo” di Firenze. Mentre accusano il governo di minare la stabilità democratica del Paese, chiudono un occhio di fronte agli impulsi anarchici dei loro ranghi. Gli stessi impulsi portano alla distruzione e alla violenza in un’altra piazza (a pochi chilometri di distanza) e mandano all’ospedale diversi poliziotti. Forse per tutto questo le vicende di Milano e la guerriglia urbana di Torino portano il colpevole silenzio di tutta la sinistra.

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