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Il candidato di centrodestra e sindaco di Pisa Michele Conti è in testa con il 50,11% dei voti, mentre il centrosinistra Paolo Martinelli è in testa con il 41,85% dei voti in 32 delle 86 province conteggiate. A sinistra Francesco Alletta è arrivato terzo con il 6,13% dei voti. Hanno partecipato il 58,58% dei beneficiari, in leggera diminuzione del 56,43% rispetto alle ultime elezioni (2018).
Una partita a sei contro Tower City
Oltre all’attuale sindaco, Michele Conti si è battuto per la carica con il sostegno di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia-Udici-Pli, Sviluppo e Territorio-Pesciatini per Pisa, Sindaco Pisa al Centro-Conti e Pisa Punto Zero. . . il sindaco Paolo Martinelli, centrosinistra (PD, Sinistra Unita per Pisa, Riformatori per Pisa, Città del Popolo con Paolo Martinelli, Movimento 5 Stelle); Rita Mariotti (Azione, Italia Viva, Psi, Forum Liberale); Francesco “Ciccio” Auletta (Unione Popolare e Città in Comune); Alexandre Dee (Patto dei cittadini 2023); Edoardo Polacco (Commissione per l’Indipendenza della Toscana).
Laboratorio politico Pd-M5S
Un dettaglio notevole di questo invito è l’alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle, che è già al primo turno. Che il “peso” delle forze politiche sia cambiato rispetto a cinque anni fa è indubbio, ma è interessante vedere che effetto hanno le frecce gialle e rosse. Dalle prime notizie sembra che l’alleanza non piacque particolarmente all’elettorato pisano.
Nel 2018 il candidato M5s (Gabriel Amor) ha ricevuto il 9,9%. Il centrosinistra, presentando il consigliere al bilancio Andrea Cerfogli, ha ottenuto al primo turno il 32,2%, mentre il centrodestra con Michel Conti ha ottenuto il 33,4%.
Altre forze in campo cinque anni fa: Francesco “Ciccio” Auletta ha ricevuto il 7,8%; Rafael Latrofa 6,6% (poi alleato con il centrodestra); Antonio Veronese (alleanza di voto con il centrosinistra) 6,2%. Maria Chiara Zippel (allora centrosinistra) 1,7%. La gara tra Cerfogli e Cody ha visto vincere quest’ultimo con il 52,3% dei voti, contro il 47,7% del candidato del centrosinistra. La differenza tra i due è di 1811 voti, pari al 4,6%. Così, il centrodestra ha colpito una fortezza non conquistata dalla sinistra dal 1994.
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