Immagine www.blogsicilia.it

Capodanno, stessa storia. A Palermo iniziano le cronache dei cosiddetti moti di San Giuseppe. Durante la celebrazione del 19 marzo sono stati raccolti cumuli di legna e materiali ardenti in diverse zone del capoluogo siciliano. Molte segnalazioni di residenti e consiglieri hanno sollevato preoccupazioni per l’accumulo di questi enormi cumuli di rifiuti. Rapp si è già attivata per rimuovere l’enorme catasta di legna all’interno Parco Libero GrassiCome uno spazio verde che non è mai aperto al pubblico I nostri redattori lo hanno dimostrato molte volteQuesto è oggetto di episodi di littering e ci sono anche casi di auto rubate, bloccate e abbandonate.

Ma questa non è l’unica segnalazione arrivata nelle ultime ore. Diverse grandi cataste di legna sono già state menzionate nell’area Zen, in particolare tra Nicolo Pensaben e Rocky Marciano. Non fa eccezione l’Arenella, dove molti oggetti in fiamme sono ammucchiati sulla spiaggia di un borgo marinaro. Tutti questi distano pochi metri dalle abitazioni civili. Questo ha creato ansia tra la gente del posto.

Grande mucchio alla spiaggia dell’Arenella

Il fenomeno della fiamma di San Giuseppe è legato all’antica tradizione del capoluogo siciliano, che si ripete ogni anno nella regione senza regole e diventa zona di incendi, fumi tossici ed eventi distruttivi. Come hanno dimostrato gli eventi dello scorso anno, è una situazione intollerabile che minaccia l’incolumità delle cose e di tutte le persone. Arenella, nel cuore del settimo arrondissement, non fa eccezione. Qui non si sa che negli ultimi giorni hanno raccolto molta merce, principalmente legname, sulle coste vicine. I detriti sono stati smaltiti sotto forma di un classico incendio, forse in preparazione dei prossimi giorni.

“Dobbiamo sapere che alcune pratiche non sono più sostenibili – dichiara Giovanni Gallioto. Non è solo legno. Ci sono anche pellet, blocchi di plastica. Dopo aver bruciato un mucchio di questi enormi materiali, con il vento si alza una nuvola di fumo tossico. l’area dannosa, inoltre, rimane sulla costa di questa fortezza di rifiuti. , la minaccia non è solo l’inquinamento dell’aria ma anche del mare. Non tollereremo incidenti simili nel 2023. Informerò il rap per rimuovere la questione il prima possibile .”

Tolta la fiamma di Libero Grassi Giuseppe a S

Nel 2023 il primo episodio dell’incendio di San Giuseppe ha rischiato di colpire il Parco Libero Grassi. L’area verde, situata in località Acqua dei Corsari, non ha aperto le porte al pubblico per motivi ambientali. Questo settore Continua ad essere terra di degrado e di discariche incontrollate, mobili speciali, vari materiali da costruzione e persino auto sono stati lasciati davanti alla spiaggia, che è stata chiusa pochi metri davanti. Alcuni di questi materiali sono stati utilizzati per modellare la fiamma di San Giuseppe, una delle quali rimane al posto della sedia. II Consigliere regionale Giuseppe Quaresi ha informato della pericolosa catasta di legna.

Un rappresentante dei Fratelli d’Italia ha scritto il 6 marzo una lettera alle autorità municipali, dicendo: “Alcuni bambini hanno raccolto grandi quantità di legno e altri materiali che potrebbero essere dannosi per la salute in caso di incendio”. Secondo gli assessori regionali questo fatto “può rappresentare un grave rischio per l’incolumità dei residenti”. Stamattina le troupe rap che stavano ripristinando l’area hanno rimosso la catasta di legna.

Planimetria Litorale Sud e Parco Libero Grassi

In realtà ci sono diversi casi Gestione dei rifiutisi trova anche sulle rive dell’Acqua dei Corsari È fantastico. Tra questi, sono stati tagliati e lasciati depositi di una quindicina di auto nell’area del parco, poi occupata. Ma gli eventi illegali non finiscono qui. Sono infatti diverse le segnalazioni di coppie separate dalle auto all’interno della struttura.

Ciò era dovuto ad alcuni buchi nella recinzione che non sono mai stati riparati, lasciando l’area aperta a chiunque tranne che alla natura. Una situazione in cui provano a collaborare con il comune di Palermo Firma del protocollo d’intesa Con la formazione di un comitato Zes e la volontà di iniziare i lavori di restauro entro aprile. La riqualificazione del Parco Libero Grassi fa parte di un progetto più ampio che interessa l’intera costa sud. Sette chilometri di costa con un futuro Se ne è parlato nell’inchiesta giornalistica “Sicilia” trasmessa in videoregione.

Si concentrò sul Grande Zen

Tuttavia, il Parco Libero Grassi non è un caso isolato. Nel quartiere sono stati segnalati numerosi rifiuti massicci, in particolare cataste di legna zen. Come mostrano Immagini raccolte dal nostro editore L’8 marzo ci sono in realtà alcune strade disseminate e massicce: includono Agrigento via Niccolò Pensaben, Rocky Marciano, San Nicola e Senocrate. Un potenziale problema in quanto la zona è interessata ogni anno dalle vampate di San Giuseppe.

Così:

Caricamento…

Articoli Correlati

Visualizza le notizie ufficiali qui