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In campagna elettorale a volte si gridava, non c’era confronto tra i candidati. Ma se ciascuna delle parti ha fatto la sua scelta, si può dire che ci sono dei punti in comune. I trasporti pubblici e la politica abitativa sono due esempi, ma l’assistenza sanitaria è senza dubbio il più importante di tutti i fronti. Questo è inevitabile dopo tre anni di pandemia, la cui gestione è sempre stata in mano alla Regione Lombardia.
L’esito del voto, dunque, può essere letto anche come una valutazione dell’operato di una giunta con tre facce diverse ma un solo vincitore. Quest’ultimo nome è chiaramente quello di Attilio Fontana, che porterà a casa non solo la sua riaffermazione sulla poltrona di governatore ma anche le decisioni per gestire la pandemia. Sconfitti invece i volti di chi è impegnato a prendere le stesse decisioni: Giulio Gallera, assessore al Welfare tra il 2018 e il 2021, e Letizia Moratti, che lo ha sostituito fino a fine mandato, dal centrodestra alla rottura. Matrimonio al terzo polo.
Sono stati il volto della sanità pubblica lombarda negli ultimi anni, ma entrambi hanno fallito alle elezioni. Nonostante una preferenza di oltre 5.600, Galera è stato escluso dal consiglio e ora deve ipotizzare che uno degli eletti di Forza Italia assumerà un incarico come consulente per subentrare all’aula. Moratti è stato il primo corridore al terzo palo e non ha segnato il 10%.
Lo stesso Galera però non si tira indietro e rivendica quanto fatto da consigliere comunale.
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