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Fabriano – Torna il fondo di rigenerazione negli stabilimenti dell’ex Cartier Miliani Fabriano del Gruppo Fedrigoni. Da oggi, 26 aprile e fino al 10 maggio, è stata sospesa la produzione della linea F3 del sito di Fabriano. La chiusura dello stabilimento di Rocchetta Bassa sarà dal 28 aprile al 10 maggio, con soli 28 giorni lavorativi per le riparazioni in fabbrica. In totale, circa 208 dipendenti sono stati interessati dall’utilizzo dell’ammortizzatore sociale. Se il mercato non si riprende dopo la chiusura di Natale 2022, non si possono escludere ulteriori interruzioni della produzione.
Gruppo Fedrigoni
Nei giorni scorsi Fabriano e Rocchetta RSU hanno incontrato a marzo i vertici del Gruppo Fedrigoni per fare il punto sulla situazione dopo un incontro con l’amministratore delegato Marco Nespolo, che ha annunciato che il periodo di cassa integrazione sarebbe stato prorogato fino al 2018. Il prossimo luglio. “L’azienda ha comunicato che la linea F3 di Fabriano sarà ferma da oggi fino al 10 maggio, lavorando oggi solo per misure di sicurezza e 10 giorni lavorativi prima dell’inizio dei lavori. La fermata dell’impianto di Rochetta Bassa sarà dal 28 aprile a maggio 10, solo il 28esimo giorno lavorativo per l’installazione dell’impianto”, ha detto RSU
Novità anche sul processo di vendita di filiali di società di carte di sicurezza (banconote e passaporti) con portali di società inglesi. “La vendita si completa con la cessione dello stabilimento di Bollate e la dismissione della linea MM7”, ha detto alle parti sociali l’amministratore delegato Nespolo. “Tuttavia, la rimozione dei vincoli richiesti da Portal e di tutti i macchinari esistenti nello stabilimento di Fabriano è oggetto del desiderio britannico e non può essere ulteriormente trasferita”. L’impossibilità di tornare su questo mercato è ripetitiva. Non c’è più nemmeno il vincolo decennale per la produzione di banconote e passaporti. Quindi ora date due settimane di contanti, magazzini pieni e bassa domanda di mercato. “Sebbene la puntuale ed efficace politica commerciale del management del gruppo abbia consentito il consolidamento e la crescita delle quote di mercato, soprattutto nel settore alimentare, vi è un’innegabile criticità rappresentata dalla generale riduzione delle richieste, oltre ai cosiddetti fabbisogni. “. Il prossimo agosto, con l’approvazione del piano di chiusura e investimenti per il 2023, è necessaria una proroga dell’accordo di tutela dei licenziamenti al trimestre maggio-luglio. Non è da escludere un ulteriore prolungamento della cassa integrazione dirigenziale in quanto “il mercato non si riprenderà dopo il periodo estivo”, fa sapere il sindacato.
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