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Adesso ascolti: “Dopo il colpo da sinistra, ecco la ricetta di Boldrini: ‘Rafforzare le alleanze'”
Dopo aver vinto da sinistra, ecco la ricetta di Boldrini: “rafforzare le alleanze”.
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Volti cupi tra i palazzi della politica a Roma. Ovviamente stiamo parlando di esponenti del Pd. La sconfitta elettorale ha fatto male. Vedi, senti. Agli Uffizi del Vicario, a due passi dal Montecitorio, incontriamo la rossa Laura Boldrini. Guarda in basso, cammina veloce, respira. Evita le telecamere, evitale, scegli un ingresso laterale meno visibile. Il consiglio del servizio stampa è di “non parlare”, ma possiamo impedirlo.
Presidente, o Presidente(ss), come interpreta i risultati elettorali?
“Beh, è stato sicuramente un girone perdente. Abbiamo perso grandi città e questo significa che dobbiamo rafforzare le alleanze”.
Quindi stai dicendo che sei stato sconfitto da qualcuno che non voleva allearsi con te nel governo?
“Sto dicendo che per costruire alleanze bisogna avere altri partner disposti a costruirle. Bisogna fare in modo che tutti capiscano la priorità di riunirsi oggi. Il Pd non lo sa, ha bisogno di questo Altre forze politiche possono sconfiggere questo governo alle elezioni perché, diciamocelo, non è nell’interesse del Paese.
Questa è una richiesta di aiuto a Giuseppe Conte, Carlo Calenda e Matteo Renzi. Ti servono per vincere la tua prossima sfida elettorale?
“Questo è un appello a tutta l’opposizione, deve essere chiaro. Se i partiti di opposizione non capiscono che trovare un linguaggio comune è una priorità, rischiamo di non farcela. I risultati elettorali di oggi sono un segnale di pericolo. Deve prevalere la responsabilità complessiva. . .Il segretario Schlain ne ha fatto una priorità.”
Allora, potete essere tutti pronti a lavorare insieme da domani?
“Lo faremo! Dobbiamo lavorare insieme sulle cose che ci uniscono. Non solo noi, ma anche altri leader devono essere pronti”.
Ma i tuoi temi non sono facilmente condivisibili. I beni ne sono un esempio. Poi il surrogato-infanzia, le questioni del Ddl Zan non sono nelle priorità di altri partiti di opposizione, ma solo della tua.
“Come ti ho già detto, sto parlando di problemi comuni, dobbiamo trovare problemi che ci uniscono, non ci dividono”.
Molti nel suo partito sono scontenti delle scelte fatte dal nuovo Pd, dal suo segretario aziendale, dal suo segretario. Dove è a rischio Schlein?
“Cosa c’è in gioco?
Bene, dopo questo disastro…
“Ma per favore.”
E se ne va chiaramente sconvolto. Questo è un segno di come stanno andando le cose nel Pd. Sì, perché ci sono già persone alla Camera dei Rappresentanti pronte a chiedere le dimissioni di Ellie Slaine. Poco prima delle elezioni europee. Dopo Laura Boldrini, il senatore Walter Verini, terminando il discorso del collega, cita Paolo Sorrentino e il film “La mano di Dio”: “Non dobbiamo dividerci”, dice con soddisfazione (per il riferimento ad “Alto livello”). Non è stata la mano di Dio a separarli, ma la mano di Ellie Schley.
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