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L’attacco a Georgi Melonis, iniziato durante la campagna pre-elettorale, non si è placato. Il premier è ogni giorno al centro di attacchi e fake news, il che è ottimo per i leader di centrodestra. Rula Gabriel si riapre su Twitter, parla anche di violenze, ma non è l’unica giornalista che getta fango sul presidente del Consiglio. La protagonista è Jeanne Perego, giornalista molto attiva sui social, ma la sua aggressività fa arrabbiare Guido Crosetto.
L’ira di Crosetto
Georgia Maloney In un oceano di insulti, Jeanne Perego ha “valore”: scegliere un crimine diverso dalla norma. L’eterno pericolo del fascismo, il battito di ciglia della dittatura, non è stato nemmeno menzionato, no, il giornalista ha preferito la parola “pescatore”. Certo, questa è dedizione, come dimostra immediatamente l’espressione “Che vergogna”.
Alla dodicesima offesa il presidente del Consiglio non ha risposto, ma Crosetto non ha mollato. Su Twitter l’avvocato difensore ha ridotto senza mezzi termini lo sfogo del giornalista: “Le istituzioni possono e devono essere criticate, perché la libertà di critica di tutti è il sale della democrazia. Ma perché le insulti in modo così sgarbato e indecente? Perché? Certa, l’Italia, deve ogni volta varcare i confini delle comuni regole di rispetto tra persone civili.?” è una risposta garbata ma ferma, efficace per placare l’odio generale della sinistra.
Risposte sociali
Niente di nuovo all’orizzonte, dicevamo. Jean Perego fa parte di una lunga lista di politici, bugiardi e giornalisti che hanno provato di tutto per danneggiare l’immagine del premier e del suo governo. È un minimo tentativo di impressionare la loro robustezza, ma è certamente inefficace. I risultati delle elezioni del 25 settembre parlano da soli: nonostante la forte campagna elettorale nelle voci, la sinistra è stata nettamente sconfitta. Un fallimento molto doloroso.
Le risposte al post di Jean Perego confermano che l’età degli insulti social non viene più premiata. Diverse critiche al giornalista, twitta una dopo l’altra: “Perego non vale la zampa della Meloni e vale meno di un pescivendolo”, “Vergogna, classismo. Cerchi almeno di nascondere il suo disgusto, come stare dietro una maschera, signora, signora .”, “Il tuo articolo uscito dopo il 92 L’italiano è una sintesi dell’errore. Odio, Classismo, Rabbia, Maleducazione”.
Le istituzioni possono e devono essere criticate, perché la libertà di critica di tutti è il sale della democrazia.
Ma qual è il bisogno di insultarli in modo così crudele e sgarbato?
Perché alcune delle persone civilizzate d’Italia devono sempre oltrepassare la linea del rispetto comune? https://t.co/omagaI64WZ
— Guido Crosetto (@GuidoCrosetto) 24 novembre 2022
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