Immagine torino.repubblica.it

Sprofonda sotto gli stagni piemontesi Onere di bollette costose. “I costi dell’energia sono più pesanti del Covid”, afferma Enzo Bellardi, presidente di Rari Nantes, che gestisce sei impianti comunali nella regione di Torino. Il gas e l’energia servono per riscaldare l’acqua, far funzionare le pompe, illuminare e riscaldare i grandi spogliatoi e le piscine: migliaia di metri quadrati per mantenere la temperatura con poche possibilità di riduzione dei costi. “Possiamo dimezzare la temperatura dell’acqua e lo faremo, ma non è sufficiente”, ha detto Bellardi, che, come molti alti dirigenti, non ha escluso di chiudere la stagione in anticipo. Molti stanno pensando di non aprire almeno fino all’estate dopo le vacanze di Natale. Fatture triple, a volte quintuple. Bellardi ha citato come esempio lo stabilimento più piccolo del gruppo di Collegno: «Sul conto costava 100.000 euro l’anno, adesso ne costa 550.000, nemmeno coperti dai prelievi».

L’energia dispendiosa apre buchi nei bilanci delle società sportive che non realizzano enormi profitti e reinvestono tutto nello sport. Patrizia Alfano, presidente di Wisp Piemonte, che gestisce otto vasche nell’area tra Torino e Cuneo, ha dichiarato: “Già si parla di registri che risentono del pesante segno negativo lasciato dal Covid. Le bevande hanno raggiunto alcuni, ma non tutti”. Dopo l’epidemia abbiamo gli impianti sanificati e chiusi, con obblighi di 80mila euro, perché quanto costa quando chiude la piscina – continua Alfano – i concorrenti dentro hanno comprato bevande più o meno importanti, altri impianti in periferia. , per i bambini e le famiglie non hanno niente”.

Le concessioni sono diverse, così come i contratti con i comuni: Torino, ad esempio, nel caso del palazzo del nuoto, si fa carico in molti casi di una percentuale sulle spese condominiali del 100 per cento. Il consulente sportivo Mimmo Carretta, insieme ai suoi colleghi di Firenze, Milano, Roma, Bologna e Bari, ha inviato ieri una lettera al governo chiedendo un significativo sostegno finanziario al settore. “Faremo tutto il possibile per evitare chiusure anticipate poiché le piscine e gli impianti sportivi sono centri sociali e sanitari importanti quanto le scuole”. Attraverso il Pnrr, il comune ha stanziato 7 milioni di euro per interventi per impianti sportivi, la maggior parte relativi alle piscine, dalla rivitalizzazione della piscina di Trecate alla ricostruzione dello stabilimento Coletta.

Ci sono diverse nuove costruzioni, le più vecchie delle quali risalgono agli anni ’60, con costi di manutenzione crescenti. Tuttavia, i gestori investono da anni per ridurre i consumi. A Fosano, impianto collegato a Wisp, dal 2008 il tetto è stato coperto con pannelli fotovoltaici, intervento che ha esteso il periodo di grazia per i gestori fino al 2028. , ma non basta per essere certi che non ci decidiamo di chiudere a Natale” spiega il direttore Mario de Faveri – . Nella piscina Torazza di Torino la vasca è circondata da pannelli per trattenere il calore, molti usano coperte termiche a notte per mantenere la temperatura, ma non si fa nulla per ridurre costi e consumi. “Marzo e can Il rischio è di sospendere molte attività quando ad aprile si dovranno preparare i campionati italiani”, ha dichiarato Gianluca Albonico, presidente italiano della Federazione italiana nuoto. La federazione gestisce anche cinque stabilimenti a Cuneo e ad Asti e sta affrontando gli stessi problemi di tutti altro.

Visualizza le notizie ufficiali qui