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Torino – Intelligenza Artificiale? “Lavoriamo in modo diverso, ma non credo che sia un disastro per il mondo degli affari”. Ma attenzione agli algoritmi: “Non riesco a determinare quando la produttività di una persona diminuisce e viene licenziata”. Lavoro e famiglia? “Una donna non dovrebbe dover scegliere tra lavorare e avere figli”.

Alcuni temi chiave saranno al centro dei lavori della prossima Commissione europea, secondo Nicolas Schmitt, commissario per il Lavoro ei diritti sociali, in un dialogo con Marco Zaterin al Festival dell’Economia di Torino. Ma sul piano politico l’assessore tace sui risultati elettorali dopo un anno. E non preferiscono il risultato o la scelta del Partito popolare, che potrebbe confermare l’attuale alleanza con socialdemocratici e liberali, oppure virare a destra verso i conservatori. “Un anno è molto tempo in politica, vedremo cosa succede. E non sono sicuro che tutti i popo stiano guardando i conservatori”.

Smith preferisce concentrarsi sulle questioni del mercato del lavoro e sulle implicazioni sociali. È un sostenitore del salario minimo. “Il salario minimo è un grande impulso alla produttività, soprattutto per i lavori poveri. Devi scioccare i settori a bassa produttività e il salario minimo può aiutare”, dice. E poi aggiunge: “Bisogna investire sui lavoratori, dare loro più competenze. Ecco perché un salario minimo può avere effetti positivi sul piano economico”.

Il vero problema per i giovani è l’insicurezza: “I giovani non possono permettersi di essere insicuri per anni. Non serve lavorare per restare in povertà, servono salari adeguati e dignitosi”. Il commissario non si oppone alle piattaforme digitali, all’esperienza dei passeggeri di consegnare cibo o fornire altri servizi. “La tecnologia ha reso possibile questo tipo di lavoro, ma non dovrebbe essere una battuta d’arresto. Dobbiamo mantenere questi lavoratori e integrarli”, afferma.

Due fattori dovrebbero essere analizzati e quali misure dovrebbero essere prese. “C’è anche ingiustizia nel livello di concorrenza, le piattaforme non pagano salari equi ai fattorini e tu paghi i camerieri in un ristorante”. Il problema tecnico non va combattuto, ma investito negativamente su chi lavora: “Bisogna chiarire come funziona l’algoritmo, licenziare ogni volta una persona per calcolare l’algoritmo. Tutto questo è inaccettabile. Servono standard, ci deve essere concorrenza leale tra piattaforme e altri modelli di business. Ci lavoreremo”.

È necessario intervenire, ma lo farà la prossima commissione su intelligenza artificiale e GPT crack: “La grande paura che distruggerà molti posti di lavoro? Non credo. Cambierà lavoro, alcuni lavori competeranno direttamente con le nuove tecnologie. Questo significa riqualificazione e aggiornamento. Quindi in questo momento, non vedo aumentare quattro posti di lavoro a settimana con quattro persone”.

Opinione condivisa dal commissario per l’occupazione di Bruxelles: “Una settimana lavorativa di 4 ore mi sembra buona, ma spetta alle parti sociali decidere. Molte aziende in Europa, compreso il Regno Unito, l’hanno adottata. Esistono ricerche che dimostrano che dove viene attuata, l’assenteismo si riduce, l’atmosfera è migliore e la produttività aumenta”.

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