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Ora ascolta: “Adesso anche Concita lo capisce: essere politicamente corretto sta uccidendo la società (e la sinistra)”
Adesso se ne rende conto anche Concita: il politicamente corretto sta uccidendo la società (e anche la sinistra).
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Un semplice viaggio in Francia è bastato a Concita de Gregorio per scoprire il vero volto del politicamente corretto. Sì, l’ex direttore del dipartimento ha ammesso in un articolo de La Stampa di aver individuato dove si nascondevano i germi dell’autodistruzione della sinistra e ha ricordato tre episodi simbolici della quotidianità. L’analisi del giornalista è vaga, quasi senza speranza: così i soci perdono da anni.
La lezione sfacciata di Concita inizia in una scuola di danza nel prestigioso quartiere parigino del Marais, dove i genitori di giovani ballerini hanno chiesto al direttore, insegnante, di insegnare a bambini e adolescenti i movimenti corretti non toccandoli con le mani, ma con dei bastoncini. Anche una semplice mano su un ragazzo o una ragazza per spiegare una frase può costituire molestia sessuale. In altre parole una festa del nonsense. Il volto di “Ephidda” si riferisce a un episodio poi registrato in un college di belle arti: durante un corso di recitazione, un’insegnante chiese a una studentessa di legarle i capelli in una coda di cavallo: “Il suo magnifico e lussuoso afro, allungato orizzontalmente, copriva i volti di tutti. Studenti, compagni alla sua destra e alla sua sinistra». Una richiesta comune per chi ha buon senso, ma non per chi è dipendente dal politicamente corretto: ecco le accuse di razzismo.
Il terzo e ultimo episodio citato dal giornalista interroga la nota femminista transalpina, paladina della libertà delle donne islamiche di non indossare l’hijab. Lotta generale e democratica. Ma non ai compagni: la sinistra urlava islamofobia. Il rapporto è diventato così violento da costringere le autorità ad assegnare delle scorte alle femministe. “Non può uscire di casa, le è stato detto da un municipio di sinistra dove ha protestato un’importante femminista. La politica ha risposto che avrebbe rischiato di essere aggredita. ” , un racconto di Concita de Gregorio. Casi pieni di evidenti esagerazioni ideologiche, lacune di giudizio e malizia intollerabile. La sinistra è ostaggio del politicamente corretto, nota anche Di Gregorio, e le sue previsioni sono nefaste. Non può essere altrimenti: le persone sono stanche di questa ipersensibilità e non vogliono più sopportare le sciocchezze alimentate dall’ideologia consapevole.
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