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L’approvazione in Consiglio dei ministri del ddl sulle diverse autonomie lascerà i suoi effetti soprattutto a livello locale, cosa che ci si può aspettare, a partire dalle regioni, chiedendo alcune competenze che attualmente gestiscono separatamente. Ripartizione tra governo statale o centrale e distretti.

Quest’ultimo elenco di materie è definito dalla Costituzione e comprende i rapporti con l’Unione Europea, il commercio estero, la tutela del lavoro, l’istruzione, la ricerca scientifica, la sanità, l’alimentazione, i porti e gli aeroporti, le grandi reti di trasporto, le comunicazioni e l’energia. Ma soprattutto, con le competenze, le regioni riescono a trattenere gettito fiscale, che non può essere distribuito su base nazionale secondo le esigenze collettive.

Da qui la proposta di dividere in primis le regioni con leader di centrodestra che accolgono con favore la riforma e rappresentanti di schieramento opposto che la criticano con forza. D’altra parte, il punto di vista dei sindaci non ha nulla a che fare con schieramenti politici con alcuni cittadini di prim’ordine del centrodestra che predicano la prudenza. Il sindaco di Milano lancia lo stesso messaggio.

Matteo Salvini ha risposto a tutte le critiche, chi è stato chiamato a rispondere alle critiche mosse dal mondo della sanità pubblica, ha risposto a tutti coloro che si sono opposti al piano.

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