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C’è una certa sintonia tra Giuseppe Conte e Massimo D’Alema che non si può nascondere. Non si tratta di una semplice supposizione o di un consiglio giornalistico, ma di un fatto ovvio che, tra l’altro, non è stato smentito. La conferma, infatti, arriva direttamente da una delle parti correlate. Lo stesso D’Alema non ha nascosto il fatto che tra i due ci fosse un rapporto personale, respingendo i racconti del mittente e i sospetti di avvelenamento.
L’ex premier Conceita de Gregorio è seguita durante il programma In Onda in onda su La7. La conduttrice ha chiesto apertamente “È vero che lei è il direttore di Giuseppe Conte?” Lui chiede. Chiese. D’Alema l’ha considerata una domanda “di livello molto basso” e si è detto sorpreso dalla domanda. Tuttavia, giudizio personale a parte, la domanda posta è stata molto chiara e diretta al punto.
Per questo l’ex presidente del Consiglio è apparso un po’ titubante, permettendo a se stesso di pensare in silenzio per qualche secondo mentre rifletteva su cosa ripetere. Alla fine ha risposto: “Non è colpa sua, voglio dire…”. La situazione portò anche una sorta di umiliazione. Ma poi, spingendo via il suo imbarazzo, ha ammesso apertamente: “Con Conte ho sempre conversazioni, è un bravo ragazzo. E tanti altri di cui non sono un consigliere”.
Ma il capitano di Italia Viva Matteo Renzi non è tra quei “tanti altri”. Di recente non ha parlato con il segretario del Pd Enrico Letta. “Mi cercano in tanti. In fondo gestisco la rivista, se guardi le persone che negli anni hanno scritto per noi… ho dedicato un numero scritto da Meloni a destra, nessuno. No se ne è accorto uno”, ha detto.
D’Alema ha spiegato che stava parlando con qualcuno che lo cercava: “Ovviamente non cerco Conte al telefono”. Cosa intendi? Giuseppe Conte lo ha contattato personalmente? Sarebbe interessante sapere se gli appelli si limitano a giudizi e commenti politici nel contesto dell’attuale partito. O se si va anche oltre, ad esempio, consigli (legalmente, ci mancherebbe) per l’attuale presidente del Movimento 5 Stelle. Tuttavia, è stato uno spettacolo triste vedere l’M5S imbarcarsi nello Stretto di D’Alema.
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