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Sulmona – “Uno dei primi passi che il nuovo governo di centrodestra subentrato a Palazzo Chigi farà è quello di dare il via libera alla Centrale Compressore di Sulmona, che spingerà a nord il gas in arrivo a Melendugno. “, il nuovo metanodotto raggiungerà da Sulmona a Foligno e da lì a Minerbio in Emilia Romagna.
L’articolo di Fabio Savelli sul Corriere della Sera lo dà quasi per scontato. La decisione che è già nell’aria è inevitabile per molti osservatori, e ci sono ancora forze politiche come le Commissioni Ambiente Sulmona e Abruzzo, il Movimento 5 Stelle e tanti Comuni in arrivo. Ad esempio, il sindaco di Divnavelli Paolo Federico di Fd e il sindaco di Sulmona Gianfranco Di Piero del Pd, insieme a decine di altri fronti sindacali, si sono schierati bipartisan negli anni in quanto fortemente contrari. , si interroga sul potenziale pericoloso e inquinante dell’impianto di compressione di Sulmona da realizzare a Casa Pente, nonché sul “gasdotto che ostacola gravemente l’aspetto urbanistico dei territori, dei beni ambientali, dei diritti politici di utilizzo e delle attività economiche al rispetto delle lacune di sicurezza. Per il sicurezza dei cittadini”. Sul piano processuale si contesta la mancanza di un rilievo sismico dettagliato dell’intero tracciato, che costituisce “un obbligo particolare previsto dal decreto 7 marzo 2011, da adempiere prima del rilascio della licenza. L’iter è chiuso e non dopo il fatto.”
Il presidente regionale dei fratelli in Italia, Marco Marsilio, può ora vergognarsi, poiché ha ammesso sul quotidiano Il Foglio del 21 settembre che “l’infrastruttura di Sulmona è insostituibile”. Ereditiamo un anno di opposizione. Ma penso che i carri armati non verranno inviati e l’area sarà esplorata.
E poi ha detto: “Se il governo pensa che sia qualcosa di strategico, va fatto e sarà fatto”. Ma ci dovrebbe essere un governo che si alzi, non posso fingere di essere un traditore.Abruzzo“.
Dopo il parere positivo del piano dato dall’esecutivo regionale in una riunione convocata dal governo con l’ordinanza ufficiale del presidente della regione, Mursilio è stato attaccato duramente dal centrosinistra e dal fronte. Con la riunione del Cabinet Bureau dell’11 giugno, il governo ha avuto l’opportunità di presentare i documenti per l’approvazione del gasdotto e una decisione finale entro metà giugno. . Ma poi il governo di Mario Draghi è caduto e il processo si è bloccato.
Marsilio si è così difeso: «I pareri si esprimono in una riunione convocata dal Ministero sulla base dei poteri dallo stesso stabiliti. Il distretto aveva il dovere e il preciso dovere di esprimere il rispetto di determinate regole tecniche precise e di determinati strumenti progettuali. Non possiamo affermare falsamente che il lavoro è contro le regole e questi strumenti di progettazione.
Con un investimento di 180 milioni di euro, l’unità di compressione è già qualificata per una valutazione di impatto ambientale e non solo uno studio di fattibilità statale e, come sottolinea lo stesso Corriere della Sera, l’unità di compressione è parte del sistema di tubazioni. Lunghezza 443 km: da Salmona a Foligno in Umbria, il tratto da Foligno a Sestino in Toscana non autorizzato dallo stesso Ministero, e da Sestino a Minerbio, centro della rete del gas naturale in Romagna, e Snomm è importante. Spazio di archiviazione per il quale è già stata concessa la licenza edilizia. Gli amministratori di Snam prevedono di spendere due miliardi dopo la crisi in Ucraina, tutti dal 2030 al 2027, come inizialmente previsto. L’infrastruttura dovrebbe essere costruita ed è ora costretta a fare a meno di 29 miliardi di metri cubi di gas russo il prima possibile. , che corrisponde al 38% della domanda.
Il “Corriere della Sera” ritiene che “l’obiettivo non più rimandabile sia quello di cambiare la direzione dominante dei flussi di gas naturale nel Paese invertendola da sud a nord: se ora Mosca chiude i rubinetti dal punto di accesso di Treviso , in Friuli Venezia Giulia, rivedendo la distribuzione dell’attuale rosso di Snom con la realizzazione di tre nuovi tratti di metanodotti sulla linea adriatica Era necessario un nuovo centro di compressione sull’Appennino abruzzese, snodo strategico per la nostra energia indipendenza a Sulmona” .
In tal modo «per diversificare l’approvvigionamento, Algeria e Azerbaigian avranno una posizione centrale, con punti di uscita attraverso il rubinetto da Mazzara del Vallo in Sicilia al gas algerino e da Melendugno in Puglia al metano azerbaigiano.
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