CULTURA

Timothee Chalamet nei panni di un cannibale malato d’amore, Harry Styles nel suo primo ruolo da protagonista, Ana de Armas nei panni di Marilyn Monroe: una nuova generazione di star si affaccia alla ribalta quando la Mostra del Cinema di Venezia prende il via mercoledì.

Pubblicato: 27 agosto 2022 14:06 CEST

L’attore franco-statunitense Timothee Chalamet assiste alla 94ª edizione degli Oscar a Hollywood nel marzo 2022. Il suo ultimo film “Bones and All”, che si presenta come una storia d’amore cannibale, sarà presentato in anteprima a Venezia. ANGELA WEISS / AFP

A novant’anni dalla sua prima edizione, l’evento cinematografico più longevo del mondo vanta anche quest’anno una serie di registi pluripremiati.

Forse la prima più attesa sarà quella del biopic sulla Monroe, “Blonde”, un’oscura ricostruzione della tragica vita dell’icona.

Il regista australiano Andrew Dominik ha dichiarato, con la tipica modestia, che si tratta di “un capolavoro” e che minaccia di far passare la Armas da stella nascente a vera e propria star.

Nel frattempo, l’esercito di fan di Chalamet è in fibrillazione per “Bones and All”, che lo riunisce con il regista di “Call Me By Your Name” Luca Guadagnino per quella che viene definita una “storia d’amore cannibale”.

E internet non riesce a trattenersi per la prima di “Don’t Worry Darling”, che vede Styles – uno dei musicisti più venduti al mondo – al fianco di Florence Pugh in un thriller su un’isolata famiglia degli anni Cinquanta.
comunità isolata degli anni ’50.

In mezzo a un’ondata di voci sulle scene di sesso e su una presunta rivalità tra Pugh e la regista Olivia Wilde (fidanzata di Styles), non si sa ancora se il cantante apparirà a Venezia.

Vincitori di ritorno

Il festival, che durerà fino al 10 settembre, è ben organizzato per dare il via alle campagne per gli Oscar e Hollywood ha sempre più utilizzato Venezia per lanciare produzioni di prestigio come “A Star is Born”, “La La Land” e “Nomadland”.

Quest’anno si assiste al ritorno del regista Darren Aronofsky, che ha vinto il Leone d’Oro a Venezia nel 2008 per “The Wrestler” e ha lanciato a Venezia il suo “Cigno Nero”, vincitore di un Oscar.

Il suo nuovo film “The Whale” è interpretato da Brendan Fraser, che è stato largamente assente dallo schermo dopo il suo periodo di massimo splendore in film come “La mummia” due decenni fa, ma che sta raccogliendo molto clamore per la sua trasformazione in un uomo morbosamente obeso che cerca di ricongiungersi con sua figlia.

Un altro habitué di Venezia, Alejandro Gonzalez Inarritu, torna nel suo Messico per il racconto familiare “Bardo” dopo due successi statunitensi: “Birdman” (che ha vinto il Leone d’Oro e l’Oscar per il miglior film) e “The Revenant”, che ha ottenuto un premio per la miglior interpretazione.
tanto atteso Oscar per Leonardo DiCaprio.

Venezia ha un vantaggio fondamentale rispetto al suo principale rivale, Cannes, poiché il festival francese è in parte gestito da proprietari di sale cinematografiche che rifiutano i film provenienti dai servizi di streaming.

“Blonde”, “The Whale” e “Bardo” sono tutti film di Netflix, così come il film di apertura “White Noise”, interpretato da Adam Driver e diretto dal beniamino dell’indie Noah Baumbach.

Dall’Iran all’Irlanda

Hollywood e l’Europa occidentale dominano la selezione di 23 film che si contendono il cuore di una giuria guidata dall’attrice statunitense Julianne Moore.

Un’eccezione degna di nota è il pluripremiato regista iraniano Jafar Panahi, il cui “No Bears” viene presentato in anteprima appena un mese dopo essere stato imprigionato nel quadro di una repressione dei registi dissidenti.

È destinato a suscitare polemiche politiche anche il nuovo documentario di Laura Poitras, che dopo i suoi film sui whistleblower Edward Snowden e Julian Assange, presenta “All the Beauty and the Bloodshed” sul gruppo farmaceutico familiare dietro l’epidemia di oppioidi negli Stati Uniti.

Altre star attese sull’isola del Lido sono Cate Blanchett, che interpreta un direttore d’orchestra in “Tar”, e Hugh Jackman nel dramma domestico “The Son”.

Colin Farrell e Brendan Gleeson si riuniscono al regista Martin McDonagh dopo l’apprezzato film poliziesco del 2008 “In Bruges”.

I due sono nella loro Irlanda per “The Banshees of Inisherin”, sperando di ripetere il successo ottenuto da McDonagh con “Three Billboards Outside Ebbing, Missouri”, che cinque anni fa vinse il premio per la sceneggiatura a Venezia.