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Ora ascolti: “Governo accelera riforme giustizia: ‘Il miglior tributo a Berlusconi'”

Governo accelera riforme giustizia: “Auguri a Berlusconi”

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Portare a termine la riforma costituzionale, mettere nero su bianco il tema della delega fiscale e ridurre le tasse sul lavoro: questi i principali progetti su cui Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi hanno trovato subito piena sintonia. Adesso il governo sta accelerando verso la strada intrapresa dal Cav in ottica storica aziendale: la riforma della giustizia. Questo è un tema caro al Cav, che sottolinea sempre l’importanza di fare cambiamenti in senso liberale e sicuro. Presto diventerà finalmente realtà.

Riforma giudiziaria

Il Potere Esecutivo intende andare dritto al punto senza perdere tempo: il Consiglio dei ministri si svolgerà giovedì pomeriggio alle 18.00 precise. Viene messo sul tavolo un primo pacchetto di misure in materia di giustizia. Secondo La Repubblica, lo staff del ministro Carlo Nardoo ha definito “il miglior omaggio che possiamo rendere a Silvio Berlusconi”. Domani alle 10:30 durante il pre-CDM i tecnici potranno leggere il testo e apportare alcune modifiche.

“La giustizia deve essere riformata”. Pieno sostegno del Cav a Nordio

All’ordine del giorno figura, tra l’altro, un progetto di legge sulle modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento giudiziario. Le modifiche possono riguardare il sistema processuale, la custodia cautelare, i reati della pubblica amministrazione, la riservatezza delle informazioni sui mandati e l’abuso di potere. Altre misure, che vanno dalla riforma del Consiglio supremo di giustizia (SJC) alla separazione delle carriere, sono affrontate a medio-lungo termine, poiché richiedono una profonda revisione e non sono di facile attuazione oa breve termine.

Dall’abuso di potere alle intercettazioni

Gli interventi del governo vanno nella direzione della speranza che lo stesso Silvio Berlusconi ritiene sempre necessaria. Pochi giorni fa Nordeo, intervenendo al Festival dell’Innovazione Il Foglio, ha annunciato che sulla riforma dell’abuso di potere era stato raggiunto un “accordo politico” e che il piano di riforma era “pronto e definito”. Pertanto, l’esecutivo crede nel suo impegno nei confronti dell’elettorato e risponde alle proteste contro l’elemento di minare l’opportunità dei processi amministrativi.

L’obiettivo del governo non è solo quello di rimuovere la tipica paura dei governanti locali. Altro fattore sono le intercettazioni, pietra di documenti, che potranno essere rilasciate solo a indagine conclusa. “Ciò mira non solo all’efficacia delle indagini ma anche alla tutela della dignità dei terzi”, ha spiegato il ministro della giustizia. Desideriamo estendere la protezione ai destinatari dei documenti.

Nordeo ha risposto alle accuse di essere pronta a fare marcia indietro nella sua lotta alla corruzione. “Al contrario, sono in aumento” ha assicurato parlando di reati nell’amministrazione statale. Sul tema della sezione carriera ricorda e assicura l’importanza di monitorare i contenuti del programma pre-elettorale. : “È all’orizzonte dei legislatori, dovrebbe essere fatto per rispetto degli elettori che ci hanno votato”.

Apertura del terzo palo

In attesa della lettura del testo, Pietro, deputato di Forza Italia in Commissione Giustizia del Parlamento Pittalis si è detto ottimista sull’esistenza del tema dell’abuso di potere nel disegno di legge generale e ha sottolineato l’accordo con il ministro Nordeo: “Non credo ci sia una differenza significativa rispetto al testo che abbiamo discusso in commissione. Stiamo lavorando verso lo stesso obiettivo e c’è un’ottima collaborazione”.

Forse lo siamo. Abuso di potere, traffico d’influenza, avviso di arresto, detenzione temporanea, intercettazioni.
Umm, la stampa, la sinistra, i funzionari ministeriali faranno tutto il necessario per far saltare la riforma. Se Nordeo tiene il posto, noi resteremo lì. pic.twitter.com/oe7zNqJyIQ

— Enrico Costa (@Enrico__Costa) 13 giugno 2023

Questa è un’apertura importante dal terzo polo della giustizia. Lo conferma il deputato di Azione Enrico Costa sul suo profilo Twitter: “Forse ci siamo. Se Nardo smette di migliorare la sua opinione, noi ci saremo.


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