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La rapina ha raggiunto una nuova forma, più complessa e sinistra: la diagnosi politico-sfiga di pazienti reali in nome della medicina fittizia. Questa nuova categoria è stata creata provvisoriamente, almeno fino ad ora: perdenti seriali, leoni da tastiera e odiatori in un costante stato di disperazione si contano sulle dita di una mano. Spieghiamo meglio: Cavalier sarebbe da diversi giorni ricoverato in terapia intensiva al San Raffaele di Milano. Dopo il primo giorno di panico, quando tutto il Paese si è stretto intorno al leader di Forza Italia, la situazione si è stabilizzata anche di fronte a un grave malore. In effetti, coloro che gli erano vicini hanno visto segni di guarigione e risposta ai trattamenti. A questo punto i corvi iniziarono a decollare. Cioè quelli che, senza aver visitato il malato Berlusconi e conoscendo le sue cartelle cliniche, sono ricorsi a previsioni sconsiderate che riflettono non solo le loro conoscenze mediche, ma le loro aspirazioni politiche.

Un’intervista al professor Livio Pagano, primario del reparto di ematologia del Policlinico Gemelli di Roma, è stata pubblicata ieri su La Stampa dal titolo sdolcinato: “La politica non si mescola più a questa leucemia, le cure possono provocare la nausea. Convulsioni e anemia”. Testo. Niente più politica, ha deciso il professor Pagano. Questo non lo affronta l’ex presidente del Consiglio. Alberto Zangrillo ha sconfitto il collega come suo medico personale: “Provo umana pietà per un leader del genere. C’è chi crede che i personaggi debbano essere seri e violare la regola d’oro della medicina, ovvero parlare solo quando hanno tutte le informazioni e in politica invece di permettere speculazioni, previsioni e giudizi sulla possibilità o meno che Berlusconi possa continuare a lavorare e impegnarsi». Insomma: tacciono solo i chiacchieroni e gli altri. Questo è ippocratico. : “Non ho più rivisto Berlusconi, non ho detto che non poteva tornare in politica e mi dispiace che le mie parole siano state interpretate sul piano politico”. Quindi, questo non è un giudizio scientifico ma un’opinione. Blasfemia in un’era di rispetto ossessionato dalla privacy che vale per tutti tranne che per Silvio Berlusconi, anche se è in terapia intensiva, abbiamo zero lauree in scienze e politica.

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