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Dal 2004 al 2019 ad Abbanova saranno versati circa ventottomila euro. I soldi sono stati pagati in parte da Sirai, un 63enne residente a Cagliari, Francesco Lattuca. Decine e decine di versamenti, importi tra i 300 e i cinquecento euro più uno, massimo 3700 euro, che per l’azienda idrica non si sono mai accontentati ma, per Latuka, sì. La crisi che ha portato a firmare il piano di pagamento qualche anno fa: “Sono arrabbiato, spiega l’uomo, per questo ho firmato queste carte. Ma solo dopo, attraverso un sopralluogo di due idraulici, ho scoperto che il contatore era difettoso». Allora? «La prima cifra non era zero ma uno, quindi c’è stato un aumento dei consumi». Capire cosa fare: “Purtroppo è stato firmato il piano rateale. Poi, ho le mani legate” Ma la scoperta dell’errore apre qualche spiraglio: “Ho dovuto saltare passaggi per onorare tutti i pagamenti, prendendo solo 900 euro al mese. Più volte ho segnalato agli operai di Abbanova il contatore difettoso, ho anche messo un cartello di avvertimento. Non mi hanno mai preso in considerazione”. Tuttavia, la musica può cambiare: “Se quello che ho consumato non corrisponde alla verità, ho pagato conti ingiusti. Parliamo di ventottomila euro in quindici anni, in una casa dove viviamo noi quattro e ovviamente non siamo abituati a sprecare acqua. Non devo andare in Caritas, penso che Abbanova possa restituirmi tutti i soldi in più”. Poche ore dopo è emersa anche la posizione di Abbanova: “Il contatore è stato sostituito perché fermo da qualche mese, quello vecchio non tende ad aumentare i consumi, per l’utenza Francesco Lattaca si tratta di circa 300 mc annui. Il conto ammonta a circa 3700 euro di mancati pagamenti per i quali è stato stabilito un piano di convalida di sessanta mesi apparentemente favorevole. Considerato.’
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