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Un altro attentato è stato alla sede di Fratelli d’Italia a Mestre, bersaglio di vandali casuali che hanno sfondato i vetri delle feste. Il caso è un tentativo di irrompere e attaccare il quartier generale, o comunque di abbatterlo completamente fino a provocarne la distruzione totale. Ma i sabotatori fallirono. Forse armato di mazza o martello, ha colpito ripetutamente il vetro, che ha resistito all’attacco. L’episodio si inserisce nella stessa vicenda che va avanti da anni dalle frange estreme e meno estreme della sinistra, che pretendono di essere la promessa della democrazia in Italia ma sembrano voler tornare al partito unico. Rosso puro.

Quando l’attentato fallì, i vandali usarono scatole per deturpare la finestra della sede con il solito graffito che è una firma anacronistica della sinistra, finora difesa dai democratici: “Assassini fascisti”. La Digos sarebbe stata chiamata ad indagare sul caso analizzando tutte le tracce lasciate intorno alla sede di Fratelli d’Italia e le riprese di videosorveglianza della struttura e dell’area. E questa non è l’unica profanazione del partito al potere nelle ultime ore, nella cittadina latina di Terracina sono stati distrutti i manifesti elettorali dei candidati al consiglio comunale per le prossime elezioni. Rinnovo del governo locale.

“Questa è la conferma una volta per tutte che quando non c’è una motivazione democratica per criticare il lavoro di qualcuno, i ‘soliti noti’ ricorrono a violenze e danni insensati senza osare mostrare il volto”, ha detto il coordinatore veneto. , Luca Di Carlo, ha definito l’attentato “un atto di vigliaccheria che va condannato con forza”. Dice invece il senatore Speranzon il Gazzettino: “Un gravissimo atto di intimidazione che dimostra che c’è una piccola minoranza nella nostra società che vuole minare la democrazia, che attacca violentemente chi non la pensa come loro. Storia recente. Per noi, se inizi a rompere i vetri, finisci con le bombe e finisci con le sparatorie.

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