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Fermare i jet privati ​​Con questo annuncio, quindici cittadini, tra scienziati, accademici, studenti e sostenitori della scienza, hanno chiuso l’aeroporto privato di Milano Linate Prime intorno alle 13:00 di giovedì 10 novembre.

La protesta, organizzata da Scientists’ Rebellion e Extinction Rebellion, sostenuta da Ultima Generazione, rientra nella campagna internazionale: Proteste e blocchi negli aeroporti privati ​​che coinvolgono altri 11 Paesi, tra cui Germania, Spagna, Svezia e Gran Bretagna. Al contrario del settore dell’aviazione privata.

Gli attivisti si sono incatenati l’un l’altro al cancello d’ingresso e hanno bloccato il passaggio dei veicoli in entrata e in uscita dall’aeroporto. È entrato nel terminal e ha attivato l’allarme antincendio. Alcuni di loro hanno affisso manifesti che evidenziano le enormi differenze nelle emissioni di gas serra tra l’élite finanziaria e il resto della popolazione.

Intorno alle 14:00 sono state spezzate le catene e 11 persone sono state portate in Questura con l’intervento della Polizia di Stato.

I manifestanti hanno denunciato il ruolo dominante dell’1% della popolazione mondiale, che comprende le persone più ricche del mondo, che secondo gli attivisti è responsabile del cambiamento climatico in corso a causa del riscaldamento globale e delle emissioni di gas serra.

In particolare, gli attivisti chiedono un divieto immediato di tutti i jet privati ​​e una tassa progressiva sui frequent flyer, chiedendo anche un sistema fiscale globale che grava sull’élite finanziaria per finanziare la transizione ambientale dei paesi più colpiti. Emergenza meteo.

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