Immagine www.triesteallnews.it
06.02.2023 – 09.50 – Il Servizio per l’impiego del Porto di Trieste (Alpt) non ha intrapreso azione antisindacale contro il coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste, noto come CLPT.
Infatti, il sindacato non era un sindacato riconosciuto quando l’agenzia lo ha accusato di condotta antisindacale e non ha avuto la possibilità di dimostrare l’effettiva partecipazione dei lavoratori portuali al contenzioso. Tutto questo secondo la decisione del giudice del lavoro di Trieste Paolo Ancora, che ha rigettato il ricorso del CLPT. Lo comunicano tramite LinkedIn Studio Legale Mosetti Compagnone Difendere l’agenzia in tribunale.
Ricapitolando, grazie al Protocollo d’Intesa firmato con l’Autorità Portuale nel luglio 2020, il CLPT insieme ad altre tipologie di organizzazioni sindacali sono state riconosciute come sindacati. Il protocollo è stato successivamente ritirato Dopo aver partecipato alle drammatiche proteste di ottobre-novembre 2021, alcuni portuali triestini hanno avuto un ruolo di primo piano nelle proteste contro il Green Pass. ha preso il sopravvento, soprattutto con il capitano Stefano Pazzar, che poi si è dimesso dall’incarico. Per quanto riguarda il comportamento antisindacale, il CLPT ha affermato che l’agenzia ha rifiutato di partecipare ai tavoli di contrattazione e ha nuovamente deciso di non attuare tagli salariali sindacali.
Pur non essendo più riconosciuto dal Porto di Trieste, il CLPT ha confermato di avere ancora un sindacato per la sua presenza specifica tra i lavoratori portuali, che si dice sia basata su 300 iscritti. Tuttavia, secondo lo studio legale Mosetti, non ha trovato una risposta efficace. Si è infatti osservato che “non è sufficiente predisporre i moduli di iscrizione di tre anni fa, ma fare riferimento al loro rinnovo automatico” e anzi “la possibilità che i soci scelgano di disdire va valutata per fatti determinanti”. A tal proposito, “lo stesso sindacato ha dovuto ammettere che nessuno degli ex iscritti al sindacato aveva versato volontariamente la propria quota in quanto la trattenuta automatica degli stipendi a partire da novembre 2021 era stata sospesa per più di un anno”. E a complicare le cose, “molti sono passati ad altre istituzioni”.
In altre parole, il CLPT, secondo il giudice, non ha modo di provare che la rappresentanza sia rilevante, purché esista ancora tra i lavoratori.
[z.s.]
Visualizza le notizie ufficiali qui