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L’Italia non ha nuove varianti Covid dalla Cina. Almeno ora. Lo confermano gli esiti dei tamponi effettuati sui passeggeri provenienti dalla Cina negli aeroporti di Fiumicino e Malpensa: al momento, “non c’è un rischio specifico con le nuove varianti dal Paese asiatico”. A rivelarlo è uno studio italiano presentato sulla rivista Eurosurveillance del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC).
I dati si riferiscono ai test effettuati il 26 dicembre a Malpensa e il 29 dicembre a Fiumicino sui voli Nanjing, Wenzhou e Hangzhou. In quei due giorni sono stati sottoposti a tampone 556 viaggiatori cinesi: il 22,7% è risultato positivo al Covid.
Di questi, 61 sono stati sequenziati per identificare la mutazione responsabile dell’infezione: BA.5.2 era il sottotipo più comune, rilevato in 30 dei 61 campioni. BF.7 è stato trovato in 18 campioni, BQ.1.1 è stato trovato in 7 campioni.
I sottotipi trovati avevano alcune mutazioni, ma queste “probabilmente non rappresentano una minaccia in termini di evasione immunitaria”, hanno scritto i ricercatori. Inoltre, “nessuna delle mutazioni rilevate era chiaramente associata a cambiamenti nella trasmissione o nella gravità della malattia”.
I risultati dello studio, hanno affermato i ricercatori, “concordano con i dati di sequenza pubblicati dalla Cina e sottolineano l’importanza dello screening genomico per tracciare l’evoluzione dei lignaggi dominanti”.
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