Immagine www.ilgiornale.it

Un nuovo attacco all’Italia dalla sinistra europea. Senza un minimo di comprensione e obiettività comuni, il Parlamento europeo ha equiparato i Rom all’Uganda quando si tratta di diritti LGBT. Una risoluzione che depenalizza l’omosessualità, che comporta la pena di morte nel Paese africano, è stata emendata per attaccare politici e governi italiani. Secondo la tradizione europea, l’obiettivo è la Polonia e l’Ungheria. Una causa legittima è stata trasformata in un’occasione per guadagnare qualche consenso, un risultato vergognoso con il solo scopo di infangare l’avversario: solo un lavoro vergognoso.

“La retorica anti-Lgbt dovrebbe essere condannata con forza”, l’emendamento approvato dal Parlamento europeo con 282 voti favorevoli, 235 contrari e 10 astensioni. Un tipico attacco rosso contro il governo di Georgia Maloney, un tentativo di infangare l’esecutivo eletto democraticamente da milioni di elettori. La proposta, firmata da Kim van Sparedak del Partito dei Verdi del Parlamento europeo e da Malin Björk della Sinistra, ha ottenuto il sostegno dei socialisti e di diversi rappresentanti del Movimento 5 Stelle. In cerca di visibilità per confermare i seggi nel 2024, pronti a smuovere gli animi solo per logiche elettorali.

“Minare i diritti LGBT è un crimine”

Ci vuole molto coraggio per confrontare un Paese democratico e civile come l’Italia con un Paese dalle leggi brutali come l’Uganda, ma la sinistra ha dimostrato che ogni limite può essere oltrepassato. Ma la destra non sta a guardare. Alle accuse del Parlamento europeo hanno risposto nelle scorse ore diversi esponenti della coalizione di governo. “La condanna di Bruxelles è un reato grave”, ha accusato Blue Patrizia Marrocco ai microfoni di Uractiv: “Il governo di centrodestra non arretrerà di un millimetro per i diritti Lgbt che ha conquistato e non discriminerà nessuno in base all’orientamento sessuale. Basta con questo retorica sterile: su temi così delicati non si gioca e la propaganda no. La sinistra non ha altri argomenti per dibattere nel merito».

Secondo gli eurodeputati della Lega, evidenzia una tendenza di sinistra a banalizzare una questione così importante come i diritti LGBT. “Questo cambiamento ideologico mina seriamente la già fragile credibilità delle istituzioni europee: non possiamo condividere questo tipo di assurdità”, sparano Marco Campomenosi e Marco Zani. L’intervento dei fratelli italiani con il co-presidente del gruppo ECR, Nicola Procaccini, ha ulteriormente provocato: “Attaccare chi approfitta delle tragedie e delle violazioni dei diritti reali nei vari stati è un’altra grave indecenza. Qualsiasi fondo, l’Italia e il suo governo.

Visualizza le notizie ufficiali qui