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ASCOLTA ORA: “Franceschini ‘vince’ le primarie. Ma i ‘suoi’ segretari perdono le elezioni”

Franceschini “vince” le qualificazioni. Ma i “loro” segretari stanno perdendo le elezioni

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“Qualcuno come Ellie nasce una volta ogni cento anni.” A quanto pare, l’ex ministro Dario Franceschini ha detto ai suoi fedeli sostenitori che inizialmente erano scettici sul sostegno dell’Emilia-Romagna all’ex vicepresidente. In molti, infatti, pensavano che Franceschini avesse puntato sul cavallo sbagliato e invece il leader del mainstream del Pd non ha perso un attimo. Quando si tratta di vittorie iniziali, non ha mai sbagliato. Non è riuscito a raggiungere l’obiettivo solo nel 2009, quando si è candidato a segretario per sostituire il suo vice segretario, Walter Veltroni.

Da quel momento in poi non si presentò più, ma dopo aver stretto un patto di ferro con il vincitore dell’epoca, Pier Luigi Bersani, e assunto l’incarico di caposquadra della Camera, si adoperò per costruire l’Ariademe di oggi. , grazie al quale ha iniziato a “occuparsi di carte”, che sono sempre rimaste dietro le quinte. La vittoria di Bersani su Matteo Renzi nel 2012 è stata in gran parte dovuta a questo. Conosciamo tutti “Finacia” creato dal segretario del Partito Democratico “No Win” e “101 Snipers”. Bersani avrebbe dovuto diventare presidente del Consiglio, ma invece ha ricevuto solo un “appuntamento prefissato” e si è dimesso dopo aver fallito nel portare Romano Prodi a Palazzo Chigi.

Così Franceschini è andato subito a sostenere Matteo Renzi. Questa mossa gli è valsa il ministero dei Beni culturali, dipartimento che ha guidato anche sotto i governi Gentiloni, Conte e Draghi. Dopo l’era Renzi, Franceschini fu determinante nella vittoria di Nicola Zingaretti e nel ritorno di Enrico Letta dall’esilio a Parigi. Ora, come abbiamo ben ricordato all’inizio, questo è stato decisivo anche per Schlein, ma tutti i segretari del Pd condividono un’altra sorte: non sono vissuti più di due anni e hanno perso tutti le elezioni. Nel 2013 Bersani era il favorito che non riusciva a “vincere” nonostante il suo Pd ottenesse il 25%. Non fu un buon risultato perché il M5S dell’epoca era più vicino ai Democratici, il che portò all’allontanamento di Bersani e alla formazione di un governo di grande coalizione guidato da Enrico Letta. Nel 2018 il Pd di Matteo Renzi era al 18% e 5 anni dopo Enrico Letta è riuscito a raggiungere il 19%. Sotto gli occhi di tutti i risultati disastrosi delle elezioni regionali (Lazio, Lombardia e Friuli Venezia Giulia) e delle elezioni amministrative del Pd guidato da Schlein. Insomma, Franceschini finora ha dimostrato di essere bravissimo a conquistare i segretari perdenti…

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