“Stesso paese stessi diritti”, arriva in Molise la Carovana della FLC CGIL in difesa del sistema d’istruzione pubblico nazionale


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A cura della FLC CGIL Molise
Lunedì 4 marzo 2024, alle ore 16.30, il Camper dei diritti arriverà a Campobasso in Piazza Municipio e saranno forniti alla stampa tutti i dettagli dell’iniziativa che ha, tra gli scopi, anche quello di contrastare la proposta di autonomia differenziata del Governo.
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“Tra le preoccupazioni più grandi per questo scellerato progetto di riforma, rientra l’impatto che potrebbe avere sul sistema d’istruzione – dichiara Fabrizia D’Urbano, segretaria della FLC CGIL Molise. La regionalizzazione della scuola avrebbe conseguenze nefaste per un territorio fragile come il nostro, già alle prese con le problematiche dello spopolamento e della carenza di servizi nelle aree interne. La scuola ha bisogno di investimenti, stabilizzazioni e organici, non di interventi confusi ed estemporanei o di tagli lineari mascherati da interventi di efficientamento della rete scolastica, come quelli effettuati con il dimensionamento. Continueremo a mobilitarci ed a lottare per questo obiettivo”.
In Molise la CGIL sarà insieme alla FLC in tutte le tappe di questo percorso, perché condividiamo il senso di una iniziativa che mira a ricomporre quello che questa scellerata riforma vuole dividere, aggiunge Paolo De Socio, segretario generale della CGIL Molise. Dopo il disastro della sanità, va evitata la regionalizzazione della scuola e di altri settori che rischiano di essere fortemente penalizzati, si pensi ai trasporti o alle politiche energetiche. Nei giorni scorsi, insieme ad ALI abbiamo presentato un manifesto per dire NO all’Autonomia differenziata e SI alla Costituzione per la tutela dei territori più deboli come il nostro Molise. Al momento hanno fatto pervenire la loro adesione tantissime associazioni (da ANPI, a Legambiente, Legacoop, Cittadinanza attiva, La Casa dei diritti, ARCI Molise, Associazione Faced) e si è aperto un confronto anche con le parti di rappresentanza datoriale come Confindustria . Noi continueremo a mobilitarci e ad opporci in ogni modo a questa riforma pericolosa. Lo facciamo nell’interesse delle nostre comunità e con tutti gli strumenti che la democrazia mette a disposizione, per impedire che il Governo spacchi il Paese e ne comprometta il futuro”.
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