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Una delle prime dottoresse in Italia, scienziata ed educatrice che ha ideato un metodo innovativo ancora oggi diffuso in tutto il mondo.

Questa è Maria Montessori e verrà raccontata in uno spettacolo venerdì 5 maggio alle 21.00 al Teatrodante Carlo Monni.

Insieme alle sue teorie, c’è la storia di chi ha combattuto per sconfiggere i pregiudizi, ha attraversato l’impero italiano, ha vissuto due guerre mondiali e una dittatura fascista. Questa è la storia raccontata. Maria Montessori, la storia di una donna straordinaria.” Un viaggio nella vita di una donna moderna, dura, testarda, spesso tormentata, tre volte candidata al Premio Nobel per la Pace.

Una storia a teatro diretta da Andrea Bruno Savelli e il punto di vista e le parole dello psicologo Emmanuel Palagi sulla scoperta di una delle figure più importanti e rivoluzionarie dell’Ottocento.

«A chi mi chiede perché cito oggi la storia di Maria Montessori, rispondo con il nome del programma: perché è una storia che va raccontata», spiega Palagi. Quando si parla di Montessori, l’argomento è sempre il suo metodo, ma pochi conoscono la storia di una donna nata nel 1870 e che ha girato il mondo in un’epoca in cui alle donne erano negati i diritti fondamentali. Le studentesse studiano medicina quando non possono stare con i loro colleghi maschi durante le lezioni di anatomia. La donna che vide nascere nel 1924 la Fondazione Montessori, nella quale Mussolini decise di investire lui stesso, voleva portare influenza all’amministrazione in un modo che era già popolare in Europa, ma non riuscì mai a vincere, proprio per questa collaborazione. Il Nobel, nonostante le referenze del Duce, declinò rapidamente a causa della sua posizione sulla pace. Infatti, Maria Montessori ha a lungo affermato che la pace non è altro che un momento di resa e la vera pace è la fratellanza tra le persone. È stato insegnato da Gandhi, una delle tante figure importanti che ha incontrato durante i suoi viaggi nel secolo scorso. Maria Montessori è stata la donna che ha “scoperto il bambino” e si è soffermata su età che prima non aveva considerato rilevanti, sottolineando che giovani e vecchi sono due animali diversi, come bruchi e farfalle. È interessante guardare indietro di un secolo dopo, quando il bambino è al centro di tutto.

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